La Sonda
Si tratterebbe di una sonda automatica proiettata dalla NASA,
nell'ambito del cosiddetto progetto "SILOE", e che avrebbe trasmesso
al Centro Elaborazione Dati del J.P.L. di Pasadena, in California, due
fotografie, (foto, le quali, dopo essere state su Internet per un paio di
giorni, furono frettolosamente ritirate dalla NASA e secretate in attesa
di una comunicazione ufficiale), acquisite tramite un sistema di rilevazione
all'infrarosso, rappresentanti un 'nuovo' corpo celeste, di densa atmosfera e con
un'orbita molto ellittica, oltre Plutone.
La sonda sarebbe stata assemblata presso l'Area 51, con un propulsore
a impulsi elettromagnetici e, una volta completata, messa in orbita da un apparecchio
del tipo Aurora. Il veicolo spaziale, una volta
raccolti i dati, si è riavvicinata al Sistema Solare ad una distanza tale da
poter inviare le informazioni ad un radiotelescopio segreto collocato in Alaska,
(il Vaticano possiede e gestisce tale radiotelescopio, che adotta sistemi e tecnologie all'avanguardia, gestito solamente da personale appartenente all'ordine dei Gesuiti e che è ubicato all'interno di un impianto industriale per il recupero del petrolio, apparentemente dimesso, sito nello stato americano dell'Alaska).
La sonda non avrebbe un sistema di spinta convenzionale per
cui non viaggiava con le stesse modalità, delle ordinarie sonde spaziali.
Siloe sarebbe partita all'incirca mentre era stato completato
il radiotelescopio in Alaska, (1990?), per poi effettuare la trasmissione delle
riprese nel 1995.
Il Progetto Siloe
È un programma di esplorazione spaziale avviato nei primi
anni '90 ed è a sua volta inserito in un altro e più vasto programma nominato
"Kerigma", ma sulla natura di quest'ultimo e degli altri sottoprogrammi
che lo compongono la segretezza è estrema.
Il progetto in oggetto, pur essendo creato con tecnologia
NASA, non si basa su sovvenzioni militari o civili, ma su finanziamenti di natura religiosa e precisamente di
provenienza Vaticana.
La Santa Sede ha avuto da sempre un interesse particolare per l’ambito “Astronomico”
ed i probabili mondi abitati oltre la
Terra
Basti pensare che nel 1981 in Arizona a Tucson venne
costruito il V.O.R.G. ( VATICAN OBSERVATORY RESEARCH GROUP ) posizioneta sul monte GRAHAM.
La Specola Vaticana, la cui fondazione risale al 1578, è l’organismo
delegato dal Papa per la ricerca scientifica ed
rappresenta il più antico organo scientifico riguardante lo studio dello
spazio
La Specola Vaticana possiede circa 22.000 scritti e trattati
astronomici, più di un migliaio di reperti meteorici oltre a vantare innumerevoli
collaborazioni con stati e d organizzazioni spaziali.
……nell'arco del tempo si sono succeduti numerosi eminenti studiosi gesuiti alla guida della specola, ma quello che ha sicuramente dato un'apertura piuttosto marcata allo studio di una possibile vita extraterrestre e' stato monsignor corrado balducci ( 1923-2008 ), che spesso si e' schierato a favore della tesi extraterrestre, senza arrecare conflittualita' con le varie religioni. al momento al vertice della specola troviamo padre jose' gabriel funes, che sta' continuando con grande apertura il percorso iniziato dal suo predecessore….
La parola "SILOE” la si può trovare due volte nel Nuovo
Testamento: Luca 13,4 e Giovanni 9,7:
in quest'ultimo passo del Vangelo si parla del miracolo della "guarigione del cieco dalla nascita" da parte del Cristo.
Siloe era il proprietario della piscina presso cui Gesù invitò il cieco a lavarsi gli occhi, dopo averglieli spalmati di fango; cosa che egli fece, acquistando la facoltà di vedere. Siloe significa "L'INVIATO" e, a parte l'evidente simbologia che accosta il Cristo ("l'inviato" per eccellenza) alla radice del termine Siloe, nonché l'acqua della piscina a quella del rito battesimale "che dona l'illuminazione", indubbiamente il Vaticano (perché è qui che condurrebbero le ricerche) non poteva chiamare in modo più rappresentativo la sonda ad infrarossi che, si dice, ha voluto spedire oltre il sistema solare.
Negli Stati Uniti d'America, nel 1983, in una conferenza stampa
della NASA si esibirono per sommi capi i dati del satellite-telescopio
all'infrarosso lRAS (Infrared Astronomical Satellite).
A seguito di tali esternazioni i giornali riportarono la notizia di un strano dato lRAS
che individuava un corpo planetario di grandezze superiori a quelle della
Terra, a circa 50 miliardi di miglia dal nostro pianeta.
In tutto questo il Vaticano gioca un ruolo predominante perché oltre alle
fotografie ci sarebbe un filmato\i effettuato dalla sonda Siloe.
Un video di circa 2 minuti effettuato da questa supposta sonda, e fatto recapitare per posta nel 2001 ad un ricercatore indipendente ed ufologo tale Cristoforo Barbato. il filmato che non e' altro che una copia di una copia, e quindi da considerare il tutto con il beneficio del dubbio, sarebbe stato recapitato al Barbato da un padre gesuita operante a Roma presso una struttura denominata " s.i.v. " ( servizio informazioni vaticano ). il tutto sarebbe stato organizzato in questi termini per far veicolare la notizia e far affrontare il problema del pianeta X o Nibiru come lo chiamava il compianto Zecharia Sichin, che ogni 3600 anni circa si avvicina con la sua orbita alla terra. il footage (metraggio) in questione prende il nome di " secretum omega " , (la più alta classificazione di segretezza vaticana. ), e la divulgazione di tali notizie da parte del Barbato avviene dopo anni di ricerca per avvalorare l'attendibilita' di questa complessa vicenda.
Nel video, sono visibili alcune sigle e scritte:
Si tratta della misteriosa sigla SVS, della sigla KE che indica il Programma
Kerigma, della scritta SI che corrisponde
al codice identificativo della sonda, della serie di 6 numeri romani che indica
l'anno in cui le immagini sono state effettuate, con i successivi caratteri
hanno lo scopo di fornire ai destinatari del video il codice di identificazione
dell'operatore che ha gestito i dati del satellite ed altre informazioni. Sotto
invece c'è in latino il livello di classificazione "Secretum Omega"
con l'equivalente NATO "Cosmic Top Secret".
Oltre alla divulgazione di questi brevi frammenti in formato vhs ( le vecchie videocassette a nastro ), la sonda mandata appunto nello spazio per monitorare il decimo pianeta in avvicinamento alla terra, sarebbe stata costruita con una propulsione " non convenzionale ), cioe' il motore funzionerebbe con inpulsi elettromagnetici
.
Nel settembre 1996 il numero 16 della rivista bimestrale I Misteri (Edizioni Cioè, Roma) pubblicava una lettera nella rubrica della posta a firma di un certo Ingegner Angelo Genovese, di Ospedaletto (la città toscana in provincia di Pisa).
Genovese, “ingegnere aeronautico specializzato in propulsione spaziale”, ricordava gli studi redatti per l’Astronautic Laboratory della base statunitense di Edwards da uno scienziato di nome P.L. Cravens, e raccolti in un rapporto intitolato “Electric Propulsion Study”.In tale rapporto Cravens si diceva interessato ai “forti campi elettrici pulsanti e non statici”, utilizzabili per la propulsione spaziale. Genovese concludeva la sua lettera sostenendo che studi in materia venivano, all’epoca, portati avanti dal laboratorio di Los Alamos e da quello di Lawrence Livermore, studi che tuttavia erano ancora secretati….…..In un testo di divulgazione scientifica firmato da autori davvero autorevoli ed insospettabili: Alessandro Braccesi, Giovanni Caprara e Margherita Hack.Alle pagine 250-251 del loro testo Alla scoperta del sistema solare (ediz. riveduta ed aggiornata nel 2000 del volume del 1993 uscito per la Mondadori) si discute di propulsione elettrica:“sono in corso da diversi anni ricerche su tre diversi tipi di propulsori elettrici noti rispettivamente come arcogetti, propulsori ionici e a magnetoplasma”.Discutendo del terzo tipo gli autori parlano proprio di “interazioni fra correnti elettriche e campo magnetico” e del propellente usato in tale innovativa, anche se teorica, propulsione: del teflon potrebbe venire “vaporizzato e scaricato a impulsi che si ripetono diverse volte in un secondo” (pag.251). Se queste ricerche fossero state portate avanti e testate da équipe scientifiche operanti in strutture militari, naturalmente sarebbero ancora coperte dal massimo riserbo.
Fonti:

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