mercoledì 10 novembre 2010

POVERA ITALIA

Buona lettura

PREMESSA
Se alcuni arbitri facevano parte della cupola e, quindi, erano agli ordini di Luciano Moggi, il più corrotto e filo juventino era sicuramente l’arbitro Massimo De Santis. Questo sempre a detta degli inquirenti e dei maggiori giornali accusatori su Calciopoli; non importa se non esistono telefonate di Moggi con De Santis, non importa se non esistono passaggi di denaro, non importa se non vi sono partite del campionato 2004-2005 (l’unico intercettato ed esaminato dagli inquirenti) in cui l’arbitro De Santis favorisce la Juve con qualche suo errore grossolano (anzi, risulta proprio il contrario), non importa se la Juve perde in questo campionato 2 delle uniche 4 partite perse proprio con l’arbitro De Santis ed una proprio in casa contro l’Inter, non importa se sempre in questa stagione, il 20 agosto del 2005, la Juventus perde la Supercoppa Italiana contro l’Inter, sempre arbitrata dall’arbitro De Santis e con un gol regolare annullato a Trezeguet. NON IMPORTA

De Santis, uno degli arbitri internazionali considerati tra i più bravi di quel periodo, guida la “combriccola romana” degli arbitri facenti parte la cupola. Questo è il verdetto e BASTA. Come lo fa? Come fa a guidarla?
E’ questo il vero mistero a cui la Giustizia Sportiva non riesce a rispondere, anzi le risposte le dà e sono quelle acquisite al bar dello sport che tanto ha contribuito anche a creare Calciopoli: il gira voce che… quelli hanno sempre rubato…altrimenti come farebbero a vincere? Probabilmente si drogano e sono sicuramente gli unici a farlo ecc.ecc.. Del resto, l’espressione “sentimento popolare” è stata menzionata persino nella sentenza finale con cui la Giustizia Sportiva ha motivato l’incredibile condanna della Juve e dei suoi gestori.
E come possiamo dare torto agli inquirenti? Del resto erano anni che nei bar dello sport correva voce che De Santis era un arbitro tifoso della Juventus, perché era uno di quegli arbitri con il quale la Juventus non perdeva mai (o quasi).
E allora signor De Santis ci dia una spiegazione. Come mai?
Per rispondere a questa domanda la cosa più opportuna da fare sarebbe andarsi a rivedere gli arbitraggi di De Santis nelle partite in cui la Juve vinceva e verificarne il suo operato. Ma, comunque, De Santis, a questa domanda, una spiegazione più volte l’ha data ed è molto semplice: “Agli inizi della mia carriera mi facevano arbitrare partite non importanti o considerate meno difficili e, quindi, mi capitava di arbitrare la Juve con le squadre di bassa classifica e contro le quali quasi sempre vinceva. Invece, negli ultimi anni, essendo diventato un internazionale, uno dei migliori arbitri in Italia, mi hanno fatto arbitrare le partite più importanti, in cui la Juventus incontrava le squadre di alta classifica e penso sia una cosa normale che facesse più fatica a vincere. Infatti, negli ultimi anni il mio score con la Juve è stato tutt’altro che positivo”.
E no De Santis! Non sei riuscito a convincere il bar dello sport e, per il momento, neppure la giustizia ordinaria che a Napoli ti sta processando con l’accusa di “associazione a delinquere finalizzata alla frode sportiva”. Questo è quello che pensa il PM Narducci.
Chi?
Quello che si è affidato per le indagini al Tenente Colonnello dei Carabinieri Auricchio a cui non interessano le telefonate dell’Inter.
Quello che disse “Piaccia o non piaccia non esistono le telefonate dell’Inter.”
Quello che alla presentazione del libro “I Mondiali della vergogna” di cui ha scritto la Prefazione, si è scoperto essere amico di Moratti, anche lui regolarmente invitato, presente e seduto affianco guarda caso al Tenente Colonnello Auricchio. …Quando non si sa che cos’è la vergogna…

LA TELEFONATA TRA MOGGI E TOSATTI
Il giorno successivo alla partita Juve-Inter 0-1 è stata intercettata una telefonata di circa 10 minuti tra Moggi e il compianto giornalista Tosatti. Questa è una telefonata che dovrebbe essere sentita e risentita più volte, perché in essa c’è tutto, da come nasce a come si sviluppa Calciopoli. E’ ritenuta da molti la telefonata più scagionante per Luciano Moggi e la Juve di quel periodo.
Ebbene, qui riportiamo solo le parti a cui si fa riferimento a De Santis:
…………………………
Tosatti: “Persino la Stampa (il giornale di famiglia) è contro di voi, avete contro tutti i mezzi di informazione, persino a Torino…”.
Moggi: “De Santis, quel figlio di puttana ci ha fatto squalificare pure mezza squadra oltre a non darci un rigore sacrosanto. E prendi la Gazzetta dello Sport….”
Tosatti: “Si. Tutti i giornali lo trattano bene”
Moggi: “Tanto il campionato lo vinciamo lo stesso a dispetto di tutti questi figli di puttana”
Tosatti: “Io sono convinto che voi dobbiate andar via. In queste condizioni non ha senso, non c’è un intervento della proprietà che sia a vostro aiuto”.
…………………………
Moggi: “Questo arbitro se perdiamo lo scudetto è lui uno dei responsabili, perché ha sbagliato a Palermo, a Parma, ha sbagliato ieri sera, 6 punti e questo nessuno l’ha detto”.
Tosatti: “Ma lui (De Santis) vi deve odiare proprio. Ma che gli avete fatto?”
Moggi: “Non lo so ..non ci capisco..”
………………………….
Moggi: “E se Torino perde anche la Juventus e fanno di tutto per distruggerla la Juventus, in tutti gli ambienti.. quando ci saranno riusciti, azzereranno Torino in tutto”.
Tosatti: “Dovete riuscire a convincerli che devono vendere la Juve e trovare qualcuno che gliela compra”.

Certo, sarebbe bastato ascoltare questa sola telefonata per capire molte cose su Calciopoli e per comprendere meglio se De Santis in quel periodo avesse arbitrato agli ordini di qualcuno. Ma gli inquirenti (Auricchio) hanno naturalmente considerato ininfluente questa telefonata, nascondendola, insieme a tante altre, alla Giustizia Sportiva che doveva dare il suo verdetto in quei 15 giorni.

LA PARTITA LECCE-PARMA
Torniamo alla Giustizia sportiva e alla condanna di De Santis.
De Santis è stato squalificato per 4 anni, è stato, quindi, escluso dalla lista degli arbitri del Mondiale di calcio disputatosi in Germania nel 2006 e a cui doveva partecipare ed ha visto la sua carriera arbitrale irrimediabilmente finita.
Per cosa è stato squalificato?
La cosa incredibile è che la squalifica ha riguardato una sola partita, disputata all’ultima giornata di campionato: Lecce-Parma 3-3. L’accusa sarebbe quella di aver pilotato questa partita al pareggio per consentire alla Fiorentina di salvarsi all’ultima giornata. E questo per il volere della “cupola moggiana”. A retrocedere è stato poi il Bologna che ha perso lo spareggio contro il Parma. Andiamo a vedere le partite dell’ultima giornata del campionato di calcio 2004/2005, con la relativa classifica finale:

29 maggio 2005
Siena-Atalanta 2-1
Fiorentina-Brescia 3-0
Juventus-Cagliari 4-2
Roma-Chievo 0-0
Palermo-Lazio 3-3
Messina-Livorno 1-1
Udinese-Milan 1-1
Lecce-Parma 3-3
Inter-Reggina 0-0
Bologna-Sampdoria 0-0

Classifica finale 2004-2005 Pt G GF GS

10. Lazio 44 38 48 53
11. Reggina 44 38 36 45
12. Lecce 44 38 66 73
13. Cagliari 44 38 51 60
14. Siena 43 38 44 55
15. Chievo 43 38 32 49
16. Fiorentina 42 38 42 50
17. Parma 42 38 48 65
18. Bologna 42 38 33 36
19. Brescia 41 38 37 54
20. Atalanta 35 38 34 45

Dalla classifica finale, possiamo subito notare alcune cose:
- il numero elevato di squadre che si sono salvate all’ultima giornata, visto che alla penultima giornata si era a conoscenza che la quota salvezza era di ben 44 punti;
- il Bologna se avesse vinto l’ultima partita in casa con la Sampdoria sarebbe stato salvo a quota 44;
- la Fiorentina si salva perché, in quest’ultima giornata, batte il Brescia che con questa sconfitta retrocede in serie B.

E allora ci domandiamo come mai la cupola, per far salvare la Fiorentina all’ultima giornata, pilota, attraverso l’arbitro De Santis, solo la partita Lecce-Parma, quando abbiamo visto che, ai fini della salvezza, erano importanti anche: Siena-Atalanta, Roma-Chievo, Palermo-Lazio, Inter-Reggina e, soprattutto, Bologna-Sampdoria e Fiorentina-Brescia arbitrata, quest’ultima, dall’arbitro Collina?
A noi sembra che la partita più importante per far salvare la Fiorentina, fosse proprio lo scontro diretto tra Fiorentina e Brescia, arbitrata guarda caso dall’intoccabile Collina. Come mai Collina non è stato indagato?

Inoltre, se gli inquirenti avessero analizzato alla moviola Lecce-Parma, sarebbero facilmente arrivati alla conclusione che non esistono episodi, errori arbitrali importanti o una direzione arbitrale che porti a pensare che l’arbitro volesse a tutti i costi un pareggio. E gli stessi allenatori delle due squadre: Zeman (il grande accusatore di Moggi) e Carmignani hanno giudicato perfetto l’arbitraggio di De Santis, anzi, Zeman afferma che quel risultato è il frutto di un atteggiamento sbagliato dei giocatori che si sono accontentati del pareggio. Infatti, al Lecce sarebbe bastato il pareggio per salvarsi matematicamente mentre, per quanto riguarda il Parma, a pochi minuti dalla fine delle partite a retrocedere sarebbe stato il Siena che segna il gol vittoria con l’Atalanta solo nei minuti finali e questo ha influenzato non poco i giocatori del Parma nell’accettare il pareggio che il quel momento li avrebbe salvati e che, invece, li ha portati allo spareggio con il Bologna.
E sì, perché gli inquirenti, con a capo il Maggiore dei Carabinieri Auricchio, questa partita non l’hanno nemmeno vista in cassetta. Tant’è che al Processo di Napoli emerge dall’informativa dei carabinieri che l’arbitro De Santis, per agevolare il suo compito, ha espulso in questa partita Morfeo. Ebbene Morfeo (Parma) non risulta essere espulso in questa partita. E questo è uno dei tanti errori risultanti dalle informative dei carabinieri che forse, in questa faccenda, non sono mai stati in buona fede.
E nemmeno hanno considerato rilevante la seguente intercettazione del giorno dopo tra De Santis e l’arbitro Rosetti:
30 maggio 2005, giorno dopo l'ultima partita di campionato Lecce-Parma.

DE SANTIS: Pronto!
ROSETTI: Buongiorno, la prima telefonata del mattino, eh?
DE SANTIS: Ti senti un po’ più tranquillo eh?
ROSETTI: Meno male, va, lascia stare…
DE SANTIS: Infatti, pensavo a te durante ‘a partita…
ROSETTI: Come stai?
DE SANTIS: Bene, va, tutto a posto.
ROSETTI: Tutto a posto? Ho visto…
DE SANTIS: Tranquillo….
ROSETTI: Secondo me hai arbitrato molto bene, proprio bene bene bene.
DE SANTIS: So’ stato un po’ troppo duro, troppo severo.
ROSETTI: Mah, secondo me ci stavano tutte perfettamente.
DE SANTIS: Ma chi li pensa, è venuto Cinquini: “questo è un disegno…”
ROSETTI: Disegno, sì… disegno… artistico!
DE SANTIS: Episodi non ce ne so’ stati.
ROSETTI: Zero, zero… anzi… anzi, ti devo dir la verità, che la punizione quando fanno il primo gol, cioè poteva anche non starci, per dirti no?
DE SANTIS: Sì, perché gli pesta il piede…
ROSETTI: Eh eh eh, per cui…
DE SANTIS: …la scarpa
ROSETTI: No, guarda secondo me hai arbitrato benissimo, proprio, sei stato proprio... Allora mi porti a fare il quarto con te, il prossimo anno a giugno (Mondiali)…
………………………….

La telefonata continua e quello che possiamo aggiungere è che Rosetti non andrà a fare il quarto uomo ai Mondiali di Germania ma prenderà il posto proprio di De Santis.

Riportiamo adesso ciò che disse il Presidente della Corte Federale Sandulli che scrisse la sentenza di Calciopoli: “Non ci sono illeciti. Era tutto regolare. Il campionato 2004/2005 non è stato falsato. L’unico dubbio è Lecce-Parma.” Quindi, anche Sandulli conferma che l’unica partita considerata falsata in quel campionato, era Lecce-Parma. Ricordiamo che con questa motivazione la Juve è stata retrocessa in serie B.

DE SANTIS E LE ALTRE PARTITE
Ma De Santis non si ferma qui e porta a sua discolpa una serie di fatti (prove):
1) Il 1 maggio 2005 alla 15esima giornata di ritorno del Campionato (la quintultima) De Santis arbitra Fiorentina-Milan, partita che precede lo scontro al vertice tra Milan-Juventus (16esima giornata di ritorno). Ebbene, l’affiliato alla “cupola” De Santis facendo vincere la Fiorentina, avrebbe raggiunto il duplice obiettivo: quello di salvare la Fiorentina e quello di avvantaggiare la Juve nei confronti del Milan. La partita è finita 2 a 1 per il Milan e la Fiorentina si lamenta per un rigore non dato. Inoltre, in questa partita erano diffidati per il Milan: Nesta, Seedorf e Rui Costa. Ebbene, l’affiliato alla “cupola” De Santis non ha ammonito nessuno di questi 3 giocatori che hanno potuto regolarmente giocare la partita successiva contro la Juventus.
Allora ci domandiamo perché il Maggiore Auricchio, nelle sue indagini, non ha ritenuto questa partita una prova a discolpa dell’arbitro De Santis?
La risposta la diamo sempre noi ed è INCREDIBILE. Perché nell’informativa i carabinieri hanno scritto che questa partita non è stata arbitrata da De Santis bensì dall’arbitro Farina. E sì, i carabinieri, a quanto pare, ci tengono molto al loro teorema e quindi hanno sostituito il nome dell’arbitro. MA IN CHE PAESE VIVIAMO?
2) Il 20 aprile 2005 alla 13esima giornata di ritorno del Campionato, De Santis arbitra la partitissima Juventus-Inter. Ebbene l’affiliato alla ”cupola” De Santis permette all’Inter di vincere questa partita per 1 a 0. Ammonisce Ibrahimovic della Juve che era diffidato. Infine, alla sola giornata di squalifica prevista con l’ammonizione ne fa aggiungere altre 2 (Totale 3 giornate di squalifica) con la prova televisiva, affermando al Giudice Sportivo di non aver visto ciò che aveva fatto Ibrahimovic perché era voltato. Quindi, in conclusione, l’affiliato alla ”cupola” De Santis con questa partita non solo permette all’Inter di vincere ma fa anche squalificare Ibrahimovic per 3 giornate giuste giuste per saltare Milan-Juventus della 16esima giornata di ritorno, partita decisiva per lo scudetto.
3) Il 20 agosto del 2005, De Santis arbitra la Supercoppa Italiana Juventus-Inter. Ebbene l’affiliato alla ”cupola” De Santis permette all’Inter di vincere questa partita per 1 a 0 ed annulla un gol regolare a Trezeguet.

Questi sono i fatti, dall’altra parte abbiamo solo chiacchiere da bar.

L’AMICIZIA TRA DE SANTIS E FACCHETTI
Per concludere riportiamo la sintesi di alcune intercettazioni tra De Santis e Facchetti, anche queste nascoste alla giustizia sportiva dagli inquirenti.
Ricordiamo che era vietato parlare con gli arbitri in attività e ancor più grave avere rapporti di amicizia.
Ricordiamo che tra le intercettazioni non esistono telefonate tra Moggi ed arbitri in attività.
Ricordiamo che il telefono di Moggi era intercettato, mentre quello di Facchetti no.
Ricordiamo che De Santis è stato l’unico arbitro con il telefono intercettato e, quindi, non potremo mai sapere se Facchetti chiamava anche altri arbitri in attività.

28 febbraio 2005, il giorno dopo il derby Inter-Milan vinto dai rossoneri per 1-0 con rete fortunosa di Kakà ed arbitrato da De Santis. Facchetti chiama De Santis
De Santis: Pronto?
Facchetti: Sono Facchetti, ciao.
De Santis: Oh, Giacintooo.
Facchetti: Volevo chiamarti ieri, però poi ho avuto un po' di cose... siccome ieri non son passato di lì, dopo la partita, ma non è che fossi...
De Santis: No, ma che scherzi?! Ma ho capito, ho capito, lì solo con la fortuna te la puoi prendere, che quello...
Facchetti: Sì, ma era una partita da pareggio.
De Santis: Da pareggio...
Facchetti: Nessuno dei due aveva avuto occasioni.
De Santis: No, infatti, io ti dico ero convintissimo che tanto ormai si sarebbe finito in pareggio... poi c'è stata quella palla che ha sbattuto sul piede di questo e ha cambiato tutto.
Facchetti: Eh, sì, ha tardato a venir su Emre e sono rimasti lì da soli.
De Santis: Sì, che poi alla fine, comunque poi alla fine Kakà neanche ha tirato, perché gli ha sbattuto il piede, voleva far lo stop e, invece...
Facchetti: Voleva far lo stop, infatti, infatti.
De Santis: Vabbè comunque...
Facchetti: Vediamo di ripartire.
De Santis: Di ripartire un attimino bene, anche perché io ho rivisto la partita anche ieri sera, che me l'ero fatta registrare, e come possesso palla, come tutto, non c'è stato paragone in campo, eh.
Facchetti: Sì, abbiamo avuto possesso palla superiore noi a loro, però, voglio dire, era proprio da pareggio... avanti, nel primo tempo, se non sbagliavano un paio di stop si trovavano davanti al portiere, e invece...
De Santis: Poi c'è stato Dida che ha fatto quella parata su tiro di Veron alla fine.
Facchetti: Era abbastanza centrale.
De Santis: Sì, però è stato un bel tiro, tutto sommato. No, mi è dispiaciuto perché alla fine sai, se perdi la partita perché gli altri giocano di più... qui ormai era per tutti una partita da pareggio.
Facchetti: Eh, lo so... però ci tenevo a salutarti.
De Santis: Ma ti ringrazio, no, no, ci mancherebbe, poi anche Guido è stato gentilissimo, no, no ci mancherebbe, su questo non avere dubbi... mai pensato che c'era un problema di qualsiasi tipo.
Facchetti: Va bene.
De Santis: Ti ringrazio, in bocca al lupo per il futuro.
Il 24 marzo 2005 De Santis chiama Facchetti perché ha visto una chiamata del presidente dell'Inter alla quale non aveva potuto rispondere e gli lascia un messaggio sulla segreteria telefonica (sono, quindi, due contatti). Più tardi, alle 19.41, Facchetti chiama De Santis.
De Santis: Pronto.
Facchetti: Massimoo.
De Santis: Come stai, Giacintooo?
Facchetti: Eh, bene e tu?
De Santis: Ti devo fare i complimenti, insomma, ti interessi di arbitri.
Facchetti: (ridendo) Eh, vedremo, ma sai mi sa che ci interesseremo in tanti di...
De Santis: Eh vabbè, si interessano tutti, ormai è l'argomento del giorno.
Facchetti: Eh sì. Oh, sei già a Parigi?
De Santis: No, parto domani mattina.
Facchetti: Perché m'ha chiamato Blatt. Gagg, viene là anche lui.
De Santis: Ah, viene a Parigi Walter?
Facchetti: Viene anche lui e m'ha detto che ti portava i miei saluti
De Santis: Eh, se no glieli do io
Facchetti: Comunque verrà a salutarti
…………………………..continuano parlando del derby di Champions che l’Inter dovrà giocare contro il Milan, delle disattenzioni difensive dell'Inter e poi si salutano………………………….
De Santis: Speriamo bene, dai
Facchetti: Oh, buona Pasqua e buona partita lì
De Santis: Ci sentiamo poi dopo Pasqua allora. Ciao Giacinto

La cosa interessante che emerge in questa seconda telefona tra Facchetti e De Santis è l’amicizia di Facchetti con Walter Gagg, di cui già abbiamo parlato nel “Capitolo Champions 2010” vinta dall’Inter, dove emerge che dal 2009, questo signore è in busta paga dell’Inter e non si sa per quali servigi.
Ad essere maliziosi si poteva interpretare la telefonata del 24 marzo così: Lo svizzero Walter Gagg, all'epoca capo della commissione Stadi della Fifa e grande amico, oltre che di Facchetti, del presidente Joseph Blatter è un dirigente molto autorevole ed una sua parola può favorire o sfavorire la carriera internazionale di un arbitro.
Il fatto che porti a De Santis i saluti di Facchetti non potrebbe essere letta come una forma di condizionamento sul fischietto di Tivoli quando si trova ad arbitrare l'Inter nel campionato italiano?
De Santis, che ci tiene alla sua carriera internazionale, potrebbe mai arbitrare l'Inter senza condizionamenti, sapendo che Facchetti è così amico di una persona tanto influente come Walter Gagg?
E i giornali che sono venuti a conoscenza di questa intercettazione che dicono? Così maliziosi nel 2006, sono oggi diventati asettici e campioni di garantismo.
Che l’Inter si sia mossa “bene” in campo internazionale è cosa nota. Nota sì, ma lo è solo fuori dall’Italia. In Italia il giornalismo pare interessarsi di altro. Persino la figlia di Facchetti lavora all’UEFA. Ma nessuno ve lo dirà mai.

Inoltre, De Santis, dopo il 2006, aveva affermato più volte, in varie trasmissioni, che riceveva telefonate da Facchetti e Meani. Non è stato creduto, anzi ha ricevuto una denuncia dal figlio di Facchetti per aver dichiarato il falso.
In seguito a tale denuncia, De Santis ha dovuto scrivere una lettera di scuse alla famiglia Facchetti rimangiandosi tutto e questo perché non avendo le prove di ciò che diceva (le avevano nascoste Auricchio ed il suo pool) sarebbe andato incontro ad una condanna certa.
Grazie all’aiuto dei consulenti di Moggi, oggi le prove ci sono e De Santis è ancora in attesa delle scuse ufficiali da parte del figlio di Facchetti.


ALCUNE CONSIDERAZIONI FINALI
1) Come si può indagare a 360° sul sistema arbitrale quando si decide di intercettare solo un unico arbitro: De Santis? Perché non intercettare anche Collina, Rosetti, Trefoloni, considerati in quel periodo tra i migliori arbitri del campionato. Moggi non ha agevolato la carriera anche a loro?

2) Casualmente De Santis è stato anche l’unico arbitro spiato e pedinato in «modo molto approfondito» (così ha detto Cipriani) dall’Inter (Vedi Processo TELECOM) Come mai per aver commissionato questa attività di spionaggio l’Inter non è indagata (e condannata) dalla FIGC? In questi casi è prevista addirittura la radiazione.
De Santis dichiara: «È sotto gli occhi di tutti quello che ha fatto l'Inter, si è commissionata un'indagine non lecita come hanno confermato Cipriani e Tavaroli, la loro colpevolezza è rilevata, è anche scritto che loro chiedevano di non fatturare l'indagine per non apparire. Non hanno trovato niente perché niente c'era da trovare, l'unica cosa che viene da pensare è che loro abbiano lavorato meglio dell'indagine svolta da Auricchio».

3) Al Processo di Napoli, lo stesso Ten. Colonnello Auricchio, ha smontato la tesi sull’esistenza della “combriccola romana”. La combriccola romana non è mai esistita. Era un’ipotesi investigativa basata su dichiarazioni di Dal Cin e Spinelli che poi non hanno avuto riscontro, loro stessi hanno ammesso che erano solo voci che giravano (le classiche voci da bar). Inoltre, nel processo che si è avuto con rito abbreviato, gli altri due arbitri della combriccola Palanca e Gabriele, il primo ha visto la propria posizione archiviata ed il secondo è stato assolto con formula piena.

4) Infine, sempre la Processo di Napoli, quando sono emersi tutti questi comportamenti contraddittori da parte di De Santis (vedi Fiorentina-Milan e le due Juventus-Inter) che a quanto pare non risultava fare gli interessi della “cupola” di cui faceva parte, il Ten Col. Auricchio ha iniziato ad arrampicarsi sugli specchi e ha dichiarato che De Santis era uscito dalla “cupola” ad aprile del 2005 perché in quella data gli è stata inviata la richiesta di proroga delle indagini a suo carico. E allora come si spiega Lecce-Parma (maggio 2005)? No per quella partita rientra a far parte della “cupola”.
Questo ha detto Auricchio e per questa dichiarazione Auricchio è stato denunciato per FALSA TESTIMONIANZA perché la difesa di De Santis ha ritrovato il documento che attesta che la richiesta il 9 maggio era ancora negli uffici della Procura della Repubblica di Napoli e quindi non certamente poteva essere conoscenza del De Santis, che ne venne a conoscenza al rientro dall’Olanda, dai mondiali under 20 (giugno 2005).

POVERA ITALIA!

8 commenti:

sagoma ha detto...

leggete, studiate, meditate e prima di proferire verbo ragionate......

so che per voi sarà difficile perchè il post è lungo ma leggetelo attentamente magari a puntate un poco alla volta senza troppa fretta....

L'ELETTO ha detto...

BAAASSSSTTTAAAA !!!! e mo hai rotto le balle !!!!

Anonimo ha detto...

ma le vecchie c'erano in tutto questo?
Johnny le vecchie

il capitano ha detto...

alessandro quella juve rubava e lo sanno tutti.. che poi gli avvocati facciano di tutto per annullare le prove è normale.. ma noi tutti sappiamo e abbiamo subito solo favoritismi.. una due partite storte e venti a favore anche in piccole cose non per forza eclatanti..
abbiamo visto per anni favoritismi al limite dell'incredibile..
moggi è un mafioso e truffatore..
figlio di puttana c'è lui e non l'arbitro che una volta ogni venti non gli ha dato un presunto rigore sulla linea e invece dal limite contro il palermo..
ora basta ca mi siddiò..
non importa a nessuno della juve.. delle prove.. delle intercettazioni.. mi dispiace per i giocatori che comunque erano forti ma quando fai 0 0 e poi il rigore lo danno a te e mai agli avversari.. o il fuorigioco lo fischiano a loro e mai a te.. o le squadre giocavano sempre con riserve inquanto avevano sempre squalificati la giornata prima di affrontare la juve.. tutto diventava più facile..

sagoma ha detto...

caro capitano prima di sputare sentenze, studia, leggi,levati gli abiti del tifoso, concentrati ed usa la tua notevole ed indubbia capacità critica, quando avrai fatto tutto ciò capirai da solo quante minchiate spari........
prima di tale catarsi ti prego di tacere, sembri un tifoso da bar di infima categoria, non è da te.

sagoma ha detto...

caro capitano quella juve ti ha rotto il culo.

il capitano ha detto...

caro sagoma quella juve ma sucò .. milan juve 3 1 seedorf, kakà, pirlo e gol dela bandiera di trezegol..

sagoma ha detto...

ma hai letto il post?
l'hai capito?
ti faccio un riassunto?
guarda uso una sola parola così non ti sforzi di capire:
FARSOPOLI..................

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