domenica 1 settembre 2013

Gli Anunnaki e la genesi: sette giorni per creare il mondo!



Fra i vari libri dati alle stampe dallo storico orientalista Zecharia Sitchin il più intrigante e complesso è senza dubbio "The Lost Book of Enki" (apparso negli Stati Uniti nel 2002 ed edito in Italia nel 2004 dalla Piemme con il titolo "Il libro perduto del dio Enki",. sottotitolo: "Le memorie e le profezie di un viaggiatore extraterrestre ricostruite da antichissime tavolette sumere e accadiche"); unico testo di Sitchin a non costituire un saggio ma una mera traduzione di antichi libri in sumero ed in lingue semitiche.

Nell'introduzione al testo si spiega come esso sia costituito dalla traduzione di antiche tavolette d'argilla sumere ed accadiche rinvenute in Mesopotamia (l'attuale Iraq): per lo più antiche raccolte quali l'"Enuma Elish", l'"Atra Hasis", l'"Epica di Gilgamesh", ed altre ancora, tutte copie o rielaborazioni di tavolette ancora più antiche. Tutti i resoconti storici ivi contenuti, un "materiale disperso e frammentario"  sono stati raccolti per la prima volta da Sitchin. In tale libro, che descrive gli avvenimenti attraverso il racconto in prima persona del dio Enki (extraterrestre proveniente dal pianeta Nibiru, il pianeta X ricercato dagli astronomi moderni considerando ancora Plutone il nono pianeta del Sistema Solare), si comincia dalle motivazioni che spinsero gli Anunnaki ("Coloro che dal cielo scesero sulla Terra") a lasciare il proprio pianeta in cerca dell'oro sino all'approdo sulla Terra, dove essi iniziarono un'attività di estrazione mineraria e poi manipolarono geneticamente gli ominidi incontrati (dando vita all'"homo sapiens sapiens", il quale fu da loro civilizzato in un secondo momento.

In questo post riprendiamo il concetto di genesi secondo tale scritto e contenuto nella terza delle dodici tavolette da cui è tradotto l’esposizione trasmessa in eredità allo scriba Endubsar, servitore di Enki che compilò su tavolette di pietra con uno particolare scrivo le parole del suo dio, dando così vita al "Libro perduto di Enki".

….. questo è il racconto di come fu fondata Eridu e di come ebbe inizio il conto di sette giorni……

L’arrivo dei primi 50 anunnaki capeggiati da Ea/Enki circa 445000 anni fa fu preceduto dall’atterraggio molto tempo prima di un altro nibiuriano Alalu fuggito dal suo pianeta per contrasti dinastici e dopo essersi rifugiato casualmente sulla terra negozia una accordo col sovrano reggente, su Nibiru, Anu che manda appunto la spedizione di Enki sulla terra.


A tutti coloro che si erano radunati dinnanzi a lui Ea/Enki disse qui sulla terra comando io, nelle nostre mani è il destino di Nibiru. Poi cerco un posto per costruire un accampamento e ciò fu fatto nei pressi della rifugio che in precedenza aveva costruito Alalu.
Presto venne notte gli anunnaki si inquietarono ma lo stesso Alalu li tranquillizzò. Qui la notte ed il giorno durano poco e passano velocemente, il tempo di un breve riposo e poi sarà di nuovo luce. Così fu e passo il loro primo giorno.
Al nuovo dì Ea valutò il da farsi. Decise di separare le acque dalle acque e diede disposizioni ad un suo sottoposto Engur di provvedere all’acqua per bere, poi stimò le paludi e l’entità delle acque piovane, fece costruire argini e fossato oltre ad una costruzione per raccoglie le piogge che dava abbondantemente il cielo.
In tal modo furono divise le acque inferiori dalle superiori, le acque paludose da quelle del cielo. E passo il secondo giorno.
Al nuovo sole sempre accompagnato da Alalu esaminò ogni piante e frutto che cresceva intorno a loro ed incaricò Guru per dare un nome e distinguere ogni specie vegetale. Così fu deciso il terzo giorno.
Il quarto giorno Ea diede disposizioni su come costruire degli stampi e dei mattoni con l’argilla per erigere delle dimore.
Il quinto giorno Ea fece costruire a Ningirsig una barca di canne con cui misurò l’ampiezza delle paludi e delle terre, Ulmash si occupò di classificare ogni specie pesce e di volatile dividendole fra specie commestibili e non. Questo fu il quinto giorno.
Nel sesto giorno stessa cosa fu fatta da Enursag con ogni specie animale presente sulla terra ferma e tutti stupefatti della ferocia di alcune furono costruite barriere di protezione a completare l’accampamento.
Il settimo giorno Ea parlò agli anunnaki radunati, li lodò per il lavoro fatto proclamo la città costruita con nome di Eridu e dichiarò tale giornata come giorno di riposo…….

Fonti:
Il libro perduto del dio Enki ed. Piemme 2004 pp. 60-77

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