lunedì 26 agosto 2013

Il diluvio universale ed il nuovo patto tra gli Dei e l'uomo




Il diluvio universale, avvenuto presumibilmente intorno al 13000 A.C. alla fine dell'ultima era glaciale, per alcuni studiosi si tratterebbe di una delle tanta inondazioni che caratterizzavano la Mesopotamia, forse in questo caso più violenta e abbondante del solito, ma tale da dar vita alla leggenda del diluvio.

Durante uno dei suoi tanti scavi in Mesopotamia, nel 1929 Sir Leonard Wooley affermava che presso Ur, precisamente nel cimitero reale, si andò ben altre il normale metro di profondità ove si possono trovare tracce di civiltà, infatti si arrivò a più di tre metri sotto terra dove vi erano, quindi testimonianza di una antichissima civiltà nata presumibilmente ben oltre il 4000 A.C. .
Già l’antico testamento lascia presupporre nei suoi 87 versi che  descrivono il diluvio che prima vi erano città e gruppi di persone organizzate.
I testi mesopotamici parlano di una catastrofe che riguardava tutta la Terra segnando una netta linea di demarcazione tra la civiltà prima della catastrfe e quella dopo.
Riferimenti al diluvio si ritrovano sia negli elenchi dei re, sia in testi che riguardano singoli sovrani.
Il re assiro Assurbanipal si vantava di aver letto nella biblioteca che fece costruire a Ninive iscrizioni antecedenti al diluvio.
Un testo accadico che elencava sovrani post diluviani sottolineava che un re apparteneva al seme preservato prima del Diluvio .
Tale evento fu di certo di portata generale che scosse tutta la terra, ma non premeditato, dagli dei (Anunnaki), bensì di origine naturale e non evitabile.
Buona parte delle informazioni sul diluvio derivano dal testo accadico “Quanto gli dei come gli uomini” ,dove il protagonista si chiama Atra-Hasis, in cui si racconta dell’ammutinamento degli Anunnaki,  della creazione del lavoratore primitivo e di come il dio Enlil fosse scontento della rapida diffusione degli uomini tanto da ostacolarla con piaghe e calamità di vario tipo, ma inutilmente fino a quando si scoprì dell’imminente arrivo di una immane catastrofe naturale che avrebbe risolto il problema definitivamente. Enlil convinse tutti gli altri dei di non avvertire il genere umano di tale evento ma Enki violò tale direttiva e con un sotterfugio  avvertì Atra-Hasis dell’imminente sciagura e gli diede le istruzioni per costruire un’imbarcazione particolare da poter resistere al disastro determinato dal passaggio di Nibiru in prossimità della fascia degli asteroidi nel nostro sistema solare.
Il giorno del diluvio gli Anunnaki abbandonarono  la terra guardando dalle loro astronavi il compiersi deli eventi e quando tutto finì ridiscesero sul pianeta e con grande stupore scoprirono che il genere umano era sopravvissuto. Alla rabbia di Enlil  per il suo mancato intento si sostituì la consapevolezza della necessità degli uomini per gli dei per gli alimenti che coltivava e per gli animali che allevava per loro.
Dopo il diluvio gli Anunnaki capirono che la terra era ancora abitabile ma per ricominciare avevano bisogno dell’uomo e cosi fu……

Fonti:
Il pianeta degli dei pp364-387 di Zecharia Sitchin ed. Piemme
 



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