Il 25 luglio 1976 fu fotografato per
la prima volta quello che sembra essere un viso umano: il cosiddetto Volto
su Marte.
La prima missione è datata 20
agosto del 1975.
La sonda Viking 1 giunse a destinazione su Marte e
dopo diverse orbite atterrò il 15 giugno del '76 nella zona chiamata Cryse
Planitia.
Il 9 settembre del '75 decollò
anche la sonda Viking 2 e raggiunse il pianeta rosso il 7 agosto del '76.
Il 25 luglio del '76, prima che
sopraggiungesse la seconda sonda, nel riprendere la superficie di Marte per individuare
un luogo all'altezza per l'atterraggio la Viking 1 scattò una fotografia di una
stravagante "collina" che aveva l’aspetto di un viso quasi umano di un
diametro di 1,5 km circa nell’area chiamata Cydonia Mensae, nei pressi della
depressione di Acidalia Planitia.
Dall’immagine si può distinguere la rappresentazione di un volto dagli occhi profondi e dal naso sporgente, misura approssimativamente 3 km in lunghezza e 1,5 km in larghezza e si trova 10° a nord dell'equatore marziano.
La fotografia, del cosiddetto
“Volto di Marte” fu attenzionata all’opinione
pubblica dalla Nasa sei giorni dopo, il 31 luglio 1976.
Inoltre nei pressi di quella
che immediatamente venne ribattezzata "la Sfinge" furono fotografate
anche diverse strane formazioni regolari a forma di piramidi, ognuna delle
quali differiva dalle altre per il numero di lati.
Quando le immagini furono osservate
dallo studioso americano Richard Hoagland, non ebbe dubbi ad asserire che il
volto e le piramidi avessero un origine artificiale.
Altri sostenitori di questa
teoria sono lo scrittore azero Zecharia
Sitchin (che sostiene che vi sono riferimenti a questa formazione
marziana nella letteratura sumerica) ed Ennio Piccaluga.
Analisi eseguite dalle sonde Mars
Global Surveyor, nel 1998 e nel 2001, e dalla sonda Mars Odyssey nel 2002 portano
però, all’indubbia conclusione che si tratti una formazione rocciosa della
superficie marziana nella zona di Cydonia.
Asserzioni confermate trent’anni dopo. Il 21
settembre 2006, il satellite europeo Mars Express, grazie alla sua attrezzatura
fotografica di eccellente risoluzione e tridimensionalità, fugò ogni dubbio circa l’origine
naturale del volto, con interessanti risvolti geologici.
Sempre, il 21
settembre 2006,
l'ESA, l'ente spaziale europeo, ha reso pubbliche nuove immagini ad altissima
risoluzione della regione di Cydonia. In esse un pixel copre una dimensione di
soli 14 metri. Dalle immagini appare l'origine naturale della cosiddetta
"faccia" e delle altre presunte strutture artificiali nell'intorno
In conclusione, l'origine artificiale delle strutture naturali riprese dal Viking appariva soltanto a causa di una pareidolistica interpretazione visiva di immagini a bassa risoluzione spaziale.
Ma per molti il dubbio resta.
Se si osserva attentamente la piramide triangolare, si può notare che la punta è crollata e che all'interno è vuota; cosa alquanto evidente dalle foto. Alcune di esse hanno tre lati, altre quattro o addirittura alcune sono a forma pentagonale. Ma come si spiega che il vento abbia levigato queste colline facendole apparire come piramidi geometricamente perfette, mentre per quanto riguarda la sfinge l'ha erosa in tal modo da darle le sembianze di un volto quasi perfetto anche nei contorni?
Fonti:
Nessun commento:
Posta un commento