martedì 31 luglio 2012

Il volto su Marte: formazione naturale o struttura artificiale?


Il 25 luglio 1976 fu fotografato per la prima volta quello che sembra essere un viso umano: il cosiddetto Volto su Marte.


La prima missione è datata 20 agosto del 1975.

 La sonda Viking 1 giunse a destinazione su Marte e dopo diverse orbite atterrò il 15 giugno del '76 nella zona chiamata Cryse Planitia.
Il 9 settembre del '75 decollò anche la sonda Viking 2 e raggiunse il pianeta rosso il 7 agosto del '76.
Il 25 luglio del '76, prima che sopraggiungesse la seconda sonda, nel riprendere la superficie di Marte per individuare un luogo all'altezza per l'atterraggio la Viking 1 scattò una fotografia di una stravagante "collina" che aveva l’aspetto di un viso quasi umano di un diametro di 1,5 km circa nell’area chiamata Cydonia Mensae, nei pressi della depressione di Acidalia Planitia.
Dall’immagine si può distinguere la rappresentazione di un volto dagli occhi profondi e dal naso sporgente, misura approssimativamente 3 km in lunghezza e 1,5 km in larghezza e si trova 10° a nord dell'equatore marziano.
La fotografia, del cosiddetto “Volto di Marte”  fu attenzionata all’opinione pubblica dalla Nasa sei giorni dopo, il 31 luglio 1976.

Inoltre nei pressi di quella che immediatamente venne ribattezzata "la Sfinge" furono fotografate anche diverse strane formazioni regolari a forma di piramidi, ognuna delle quali differiva dalle altre per il numero di lati.


Quando le immagini furono osservate dallo studioso americano Richard Hoagland, non ebbe dubbi ad asserire che il volto e le piramidi avessero un origine artificiale.
Altri sostenitori di questa teoria sono lo scrittore azero Zecharia Sitchin (che sostiene che vi sono riferimenti a questa formazione marziana nella letteratura sumerica) ed Ennio Piccaluga.


Analisi eseguite dalle sonde Mars Global Surveyor, nel 1998 e nel 2001, e dalla sonda Mars Odyssey nel 2002 portano però, all’indubbia conclusione che si tratti una formazione rocciosa della superficie marziana nella zona di Cydonia.




 Asserzioni confermate trent’anni dopo. Il 21 settembre 2006, il satellite europeo Mars Express, grazie alla sua attrezzatura fotografica di eccellente risoluzione e tridimensionalità,  fugò ogni dubbio circa l’origine naturale del volto, con interessanti risvolti geologici.





Sempre, il 21 settembre 2006, l'ESA, l'ente spaziale europeo, ha reso pubbliche nuove immagini ad altissima risoluzione della regione di Cydonia. In esse un pixel copre una dimensione di soli 14 metri. Dalle immagini appare l'origine naturale della cosiddetta "faccia" e delle altre presunte strutture artificiali nell'intorno

In conclusione, l'origine artificiale delle strutture naturali riprese dal Viking appariva soltanto a causa di una pareidolistica interpretazione visiva di immagini a bassa risoluzione spaziale.


Ma per molti il dubbio resta.
Se si osserva attentamente la piramide triangolare, si può notare che la punta è crollata e che all'interno è vuota; cosa alquanto evidente dalle foto. Alcune di esse hanno tre lati, altre quattro o addirittura alcune sono a forma pentagonale. Ma come si spiega che il vento abbia levigato queste colline facendole apparire come piramidi geometricamente perfette, mentre per quanto riguarda la sfinge l'ha erosa in tal modo da darle le sembianze di un volto quasi perfetto anche nei contorni?



Fonti:





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