Dalla sinergia nel campo
scientifico tra Corea del Sud e USA, è stato costruito un metamateriale flessibile,
e adattabile ad oggetti e cose di strutture e grandezze svariate.
Tale materiale può operare come
una sorta di velo invisibile su gli oggetti sopra cui è posto.
Lo straordinario risultato è
stato realizzato da un gruppo di ricercatori della Yonsei University, a Seoul,
in Corea del Sud, e della Duke University a Durham, negli Stati Uniti che ne espongono
le particolarità in un articolo presentato su “Nature Communications”.
I "mantelli dell'invisibilità" - uno dei più brillanti successi dell'ottica e della scienza dei materiali degli ultimi anni - sono costituiti da metamateriali che, collocati su un oggetto, invece di assorbire o riflettere le onde luminose che incidono su di esso, segnalandone la presenza a chi osserva, le guidano tutto attorno all'oggetto stesso per poi farle riemergere sul proseguimento della loro traiettoria originaria. Guardando in direzione dell'oggetto avvolto dal metamateriale, si riceveranno quindi gli stessi raggi luminosi che si riceverebbero se lungo la linea di vista non ci fosse alcun oggetto.
Fino a questo momento per conseguire
i parametri fisici, che assegnano siffatta eccezionale particolarità, era essenziale
riprogettare il metamateriale adattandolo alla forma e alla dimensione di ogni determinato
oggetto.
Ora invece i ricercatori sono viceversa
arrivati ad elaborare un metamateriale capace di mantenere le sue caratteristiche
ottiche e nello stesso tempo in grado di adeguarsi agli oggetti di forme e dimensioni
diverse sopra cui è collocato.
A differenza dei precedenti, il nuovo mantello infatti non è basato su materiali rigidi, ma su un materiale elastico "intelligente", che non solo gli permette di deformarsi per adattarsi alla forma dell'oggetto da occultare, ma è fatto in modo tale che la sua eventuale deformazione ne altera le proprietà ottiche in modo da far assumere ai parametri critici (permittività, permeabilità magnetica e indice di rifrazione) proprio i valori che consentono di guidare la luce nel modo desiderato, e conservare quindi la capacità di rendere invisibile l'oggetto.
Da tale successo scientifico e d’obbligo chiedersi se gli UFO, protagonisti, di
numerosi ed improvvisi avvistamenti soprattutto negli ultimi tempi, utilizzino tale tecnica, ovviamente in maniera più sofisticata, da sempre e se non sia, in qualche modo di origine aliena questo grande traguardo raggiunto.......
Fonti:
Nessun commento:
Posta un commento