Il
progetto Voyager fu enormemente gravoso dato che si voleva sfruttare una
situazione planetaria molto rara, quella di tutti i grandi pianeti esterni
(quelli giganti e gassosi) allineati e quindi li si poteva osservare da vicino.
Per realizzare tale condizione la Nasa fabbricò non una, bensì due sonde simili
e le lanciò nel giro di pochi giorni.
La sonda spaziale Voyager 1 è stata una delle prime esploratrici del sistema solare esterno, ed è ancora in attività. Fu lanciata, nell'ambito del Programma Voyager della NASA, il 5 settembre 1977 da Cape Canaveral, a bordo di un razzo Titan-Centaur, poco prima toccò alla Voyager 2, la sua sonda gemella il 20 agosto1977Tuttora funzionante la Voyager 2 è al momento il terzo oggetto costruito dall’uomo, più lontano dal nostro pianeta, dopo Voyager 1 e Pioneer 10, e non supererà mai la prima, mentre sopravanzerà la seconda nel 2022.
Voyager
1 e 2 risultano uguali.
Le
due sonde, identiche, realizzarono molteplici scoperte su Giove e i suoi satelliti, come il rinvenimento di vulcani di zolfo su Io,
mai individuati da Pioneer 10 ed 11.
Voyager 1 dopo
aver fotografato Giove tra gennaio 1979 ed aprile sempre dello stesso anno, (imitata subito dopo
da Voyager 2), la sonda procedette in direzione di Saturno.
Il punto di massimo avvicinamento fu raggiunto il 12 novembre 1980, quando passò ad una distanza di poco più di 120.000 chilometri dal pianeta. La sonda fotografò le complesse strutture degli anelli di Saturno, e studiò l'atmosfera di Saturno e di Titano. La sua orbita, progettata per studiare Titano da vicino, la portò fuori dal piano dell'eclittica, impedendole di visitare altri pianeti. Da allora si sta allontanando dal sistema solare.
ll 14
giugno 2012 la NASA ha dichiarato che, per effetto del flusso di particelle
cosmiche, gli strumenti della sonda hanno registrato segnali nuovi
completamente diversi da quelli registrati sinora, per tale ragione si ritiene
che la Voyager 1 sia vicina all'ingresso nello spazio interstellare.
Ed proprio
a 35 anni, circa, di distanza dal suo lancio da Cape Canaveral, il 5 settembre
1977, risalta la notizia dell’imminente uscita di Voyager, 1 dal nostro sistema
solare
Dopo
aver fotografato Titano uno dei satelliti di Saturno Voyager 1 si sarebbe anche
potuta spegnere, perché la missione era terminata. Ma incredibilmente per i
tecnici della Nasa essa ha continuato a rilevare l’ambiente attorno a sé e ad
inviare a Terra i dati raccolti.
E continua a farlo ancora oggi con un computer di bordo che ha una potenza 100.000 volte inferiore agli attuali iPad. Gli strumenti ancora attivi lo sono grazie al generatore termonucleare che si trova a bordo della sonda e che produrrà energia fino al 2025.
Negli
ultimi mesi la sonda sembra aver raggiunto i confini del sistema solare, in
quanto la velocità del “vento solare”, ossia le particelle emesse dal Sole, è
scesa quasi a zero, mentre si fanno sentire sempre più intensamente le radiazioni
cosmiche, ossia quelle che provengono da altre stelle della nostra galassia.
La linea di confine ovviamente, non è qualcosa di netto e preciso, ma una fascia che solo quando la Voyager l’avrà superata totalmente sapremo quanto è spessa.
Sta di fatto che in questi giorni la sonda, che viaggia a circa 17 chilometri al secondo (61.200 chilometri all’ora) si trova a 16,8 ore-luce dal Sole, ossia una distanza tale per cui un segnale emesso da Voyager impega quasi 17 ore per raggiungere la nostra stella e anche la Terra, che in chilometri corrisponde a circa 18,2 miliardi di chilometri.
La linea di confine ovviamente, non è qualcosa di netto e preciso, ma una fascia che solo quando la Voyager l’avrà superata totalmente sapremo quanto è spessa.
Sta di fatto che in questi giorni la sonda, che viaggia a circa 17 chilometri al secondo (61.200 chilometri all’ora) si trova a 16,8 ore-luce dal Sole, ossia una distanza tale per cui un segnale emesso da Voyager impega quasi 17 ore per raggiungere la nostra stella e anche la Terra, che in chilometri corrisponde a circa 18,2 miliardi di chilometri.
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