Sulla rivista Life
Magazine, comparve, nel settembre del 1960, un pezzo dal seguente titolo:
“E’ l’arca di Noè?
Avvistata una struttura simile ad una barca vicino all’Ararat”.
Si faceva riferimento di certune foto scattate
dal satellite evidenziavano una formazione rocciosa a forma di barca.
Le immagini riguardavano un
tratto montuoso della catena dell’Ararat.
La cosiddetta “Anomalia
dell'Ararat” potrebbe essere identificata in un oggetto al centro di alcune foto della
fine degli anni quaranta, raffiguranti la cima innevata del monte
Ararat, in Turchia.
Alcuni ricercatori biblici
hanno azzardato la supposizione che possa trattarsi dei resti dell'arca
di Noè, che secondo il narrazione della Bibbia si
sarebbe arenata su questo monte.
Il probabile oggetto,
(l’anomalia), localizzato all'estremità nord-ovest dell'altopiano occidentale
del monte Ararat, a 4.724 metri di altitudine, a circa 2,2 chilometri in linea
d'aria dal vertice (5.137 metri), appare essere posizionato sul margine di una
aspra pendenza.
Il monte, la cui cima non è agevolmente
raggiungibile, si trova al confine tra la Turchia e l'Armenia, facente
parte dell'Unione Sovietica, e per tanto zona di notevole
rilevanza militare nel corso della guerra fredda.. Individuata per la prima
volta durante una missione aerea dell'US Air
Force, il 17 giugno 1949.
L'oggetto venne immediatamente esaminato
perché "troppo lineare per essere naturale e apparentemente sotto il
ghiaccio" e subito si suppose che si trattasse dell'arca
di Noè, anche se i servizi segreti statunitensi congetturarono la presenza di una base segreta sovietica nel
punto in cui si era fotografata l'anomalia.
La pellicola fotografica fu
etichettata come segreta, pur se con un ambito di riservatezza basso.
Nel corso degli anni altre fotografie sono
state scattate da aerei e da satelliti.
Le prime immagini del luogo
sono state diffuse dalla Dia, il servizio d'informazione della Difesa
statunitense, nel 1995.
Riguardavano foto scattate nel
1949 da un U2 di rientro da una missione segreta oltreconfine ed attirarono l’attenzione
del governo statunitense, che ha proseguito per decenni a riprendere dall'alto
la montagna, sia con gli aerei sia con satelliti spia, senza venire ad una
conclusione definitiva sulla natura della strana massa rocciosa.
Sei foto del 1949 furono declassificate nel 1995 ai sensi del Freedom of information Act e trasmesse a Porcher Taylor, professore della University of Richmond, presso il Center for Strategic and International Studies di Washington, un'istituzione specializzata nello studio delle informazioni ottenute via satellite. Taylor divenne uno dei più grandi sostenitori del ritrovamento dell'arca.
L'area del Monte Ararat è stata
inoltre esplorata più volte, numerose sono state le spedizioni archeologiche, soprattutto
da parte di organizzazioni cristiano fondamentaliste, ma nessuna è giunta ad
una conclusione definiva.
Inoltre vari satelliti riguardanti
il telerilevamento della terra come lo SPOT, acronimo di Satellite Pour
l'Observation de la Terre, (nel settembre 1989), il Landsat (nel 1974 ), oltre che
lo Space
Shuttle nel 1994, hanno esaminato l’area, però essere in grado di
risolvere il mistero;
alcuni studi hanno però
confermato la presenza di legno sotto il ghiaccio e di una struttura piana. Nel 2000 venne
organizzato un progetto di ricerca, in collaborazione tra Insight Magazine e Space
Imaging (ora GeoEye), utilizzando IKONOS; il
satellite registrò l'anomalia il 5 agosto e 13
settembre 2000, ricostruendo inoltre un video computerizzato delle
immagini.
La prima ed unica spedizione di ricerca in situ è stata organizzata nel 2004, ma le autorità turche le hanno impedito di raggiungere la cima.Nel 2004, un uomo di affari originario di Honolulu, Daniel McGivern, annunciò che intendeva finanziare una spedizione da 900.000 dollari sulla cima del monte Ararat nel mese di luglio dello stesso anno, per stabilire la verità sull'anomalia dell'Ararat. Dopo preparativi molto mediatici, che inclusero l'acquisto di immagini satellitari commerciali appositamente realizzate, le autorità turche gli rifiutarono tuttavia l'accesso alla cima, poiché quest'ultima è situata in una zona militare. La spedizione fu in seguito accusata dalla National Geographic Society di essere soltanto un colpo mediatico abilmente montato, dato che il suo capospedizione, il professore turco Ahmet Ali Arslan, era stato già accusato di avere falsificato fotografie della presunta arca. La CIA, che ha esaminato le immagini satellitari di McGivern, ha d'altra parte ritenuto che l'anomalia fosse costituita da "strati lineari di ghiaccio coperti da ghiaccio e dalla neve accumulati di recente".
fonti:
1 commento:
MICHAEL JACKSON faked his Death to expose the NWO.
That's why NO NEWS &.NO OFFICIAL TRIBUTE..MJ ALWAYS TRIED TO promove ribellion culture.YOU MUST WAKE UP !!!!!!
eCCO PERCHE nIENTE PIU news & rumors, E CLAMORE,NIENTE tributi ufficiali DI livello
MUST SEE..http://mjacksonlafintamorte.altervista.org/m-jackson-thriller-amnesia/
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