Tra le mito e
realtà i Men In Black non sono solamente
i protagonisti di due, (è già pronto il terzo episodio), fortunati e famosi
film fantascientifici, ma rappresentano, (per chi ci crede o ci vuole credere)
un particolare aspetto di un fenomeno molto più vasto che interessa la nostra
civiltà: la presenza e le manifestazioni aliene nel nostro mondo.
Le apparizioni
dei Men in Black risalgono agli anni cinquanta e sessanta e si inseriscono perfettamente
nella teoria del complotto alieno.
Inizialmente si
può pensare ad un fenomeno tipicamente statunitense, ma anche in altri paesi
pare che se ne possa parlare.
Il MIB arrivano,
nel luogo in cui si è manifestato un avvistamento ufo, con auto nuove, di
solito, nere di modelli obsoleti, con targhe inesistenti.
La prassi è
questa:
In seguito a presunti avvistamenti
di UFO il testimone, protagonista di tali avvistamenti subisce
la visita di uno o più uomini, spesso in completo nero.
Gli uomini lasciavano trasparire - ovvero era il testimone ad intenderlo - di essere agenti del governo, spesso esibendo tessere identificative e chiedendo al testimone di raccontare la sua storia, o di mostrare le prove fotografiche o di fatto dell’evento segnalato. In caso di rifiuto da parte del testimone di riportare il racconto o di prestar fede alle loro credenziali, gli agenti in maniera più o meno sottile arrivavano a minacciare l’incolumità fisica del testimone o della sua famiglia.
Alcuni testimoni
parlano di essere con poteri soprannaturali.
I MIB
sembrerebbero avere poteri telepatici in grado si capire se il teste mente o dice la verità.
Altre
particolarità includono il fatto che i MIB, come dice il nome sono esclusivamente di
sesso maschile, si comportano goffamente come se impersonino esseri umani.
Il loro atteggiamento
non sembra essere violento. La violenza
pare non fare parte del loro bagaglio. Le minacce sono velate e mascherate. Gran
parte della minaccia associata MIB non riguarda tanto la violenza fisica ma mentale
e psicologica
A volte la loro
comunicazione e modo di esprimersi sono complicati e difficoltosi.
Negli USA negli anni cinquanta numerosi testimoni di
natura extraterrestre, sarebbero stati avvicinati da
Uomini vestiti di nero.
Il primo esempio
di cui si abbia conoscenza risale al 21 giugno 1947 in
occasione del cosiddetto incidente di
Maury Island.
Quel giorno, il pescatore Harold Dahl disse di aver avvistato sei dischi volanti nei pressi di Maury Island (si tratta di una penisola di Vashon Island, in Puget Sound, vicino Tacoma, Washington). Sull’imbarcazione c’erano Dahl, suo figlio, altri due uomini, ed un cane. Dahl scattò qualche fotografia di tali oggetti, aggiungendo che da uno di essi erano cadute delle scorie sulla sua imbarcazione, che avevano ucciso il suo cane e ferito suo figlio.Dahl ha poi raccontato che il giorno seguente un uomo si presentò a casa sua, invitandolo a fare colazione insieme nelle vicinanze. Dahl accettò l’invito. Egli descrisse l’uomo come imponente: alto e muscoloso, con indosso un completo nero. L’uomo guidava una Buick del 1947, e Dahl immaginò che si trattasse di un agente del governo o dell’esercito.Dopo la colazione, l’uomo gli raccontò tutti i dettagli dell’avvistamento, nonostante Dahl non ne avesse fatto alcuna pubblicità. Inoltre, l’uomo diede a Dahl un avvertimento generico, che Dahl interpretò come minaccia, circa il fatto che la sua famiglia sarebbe stata messa in pericolo se Dahl avesse rivelato a qualcuno quanto aveva visto.Le affermazioni di Dahl sono state messe in discussione: egli stesso dichiarò in seguito che si era trattato di uno scherzo, ma nei sostenitori delle teorie del complotto permane il dubbio che l’abbia fatto per evitare ritorsioni nei confronti dei suoi familiari.
Albert K. Bender, il direttore di una rivista sui dischi volanti chiamata "Rassegna Spazio" iniziò ad indagare sul caso sopracitato.
Nel numero di
ottobre del 1953 della sua rivista
annunciava importanti risvolti sull’avvenimento. Ma fu costretto a tirarsi indietro
e successivamente a cessare la pubblicazione del suo periodico.
Bender dichiarò
di essere stato visitato da tre Men in Black e messo in guardia dal
continuare le sue ricerche sugli UFO. Il racconto di Bender è stato poi reso
celebre dal libro di Gray
Barker del 1956, They Knew Too Much About Flying Saucers ("sapevano
troppo sui dischi volanti").
Gli ufologi hanno
pareri discordanti riguardo i Men in Black alimentandone l’aspetto leggendario.
Alcuni parlano di
scarse, lontane testimonianza poco attendibili: uniche documentate risalgono agli
anni 50/60. Altri, sostenitori peraltro
della teoria del complotto invece, ne affermano non solo la loro esistenza, ma
anche il fatto che trattasi di alieni, il cui lavoro consiste nell’eliminare
ogni prova della presenza aliena sulla
Terra.
fonti
http://www.ufoevidence.org/topics/meninblack.htm
http://it.wikipedia.org/wiki/Men_in_Black_(ufologia)
http://www.invasionealiena.com/misteri/articoli-misteri/549-men-in-black-mib-i-misteriosi-quomini-in-neroq.html
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