domenica 30 ottobre 2011

Alieni: The Men in Black tra realtà e leggenda



Tra le mito e realtà  i Men In Black non sono solamente i protagonisti di due, (è già pronto il terzo episodio), fortunati e famosi film fantascientifici, ma rappresentano, (per chi ci crede o ci vuole credere) un particolare aspetto di un fenomeno molto più vasto che interessa la nostra civiltà: la presenza e le manifestazioni aliene nel nostro mondo.
Le apparizioni dei Men in Black  risalgono agli anni cinquanta e sessanta e si inseriscono perfettamente nella teoria del complotto alieno.
Inizialmente si può pensare ad un fenomeno tipicamente statunitense, ma anche in altri paesi pare che se ne possa parlare.
 I Men in Black (MIB), ovvero uomini in nero, rappresentano fantomatici agenti governativi, vestiti interamente di scuro, incaricati di intimidire o ridurre al silenzio i testimoni di avvistamenti di oggetti volanti non identificati.  Alcuni ufologi, secondo i quali si tratterebbe invece di alieni, li chiamano anche oscuri.
 La leggenda li vuole tipicamente vestiti in abito nero, cravatta e un cappello nero stile Homburg.
 Il MIB arrivano, nel luogo in cui si è manifestato un avvistamento ufo, con auto nuove, di solito, nere di modelli obsoleti, con targhe inesistenti.

La prassi è questa:

 In seguito a presunti avvistamenti di UFO  il testimone, protagonista di tali avvistamenti subisce la visita di uno o più uomini, spesso in completo nero.

 Gli uomini lasciavano trasparire - ovvero era il testimone ad intenderlo - di essere agenti del governo, spesso esibendo tessere identificative e chiedendo al testimone di raccontare la sua storia, o di mostrare le prove fotografiche o di fatto dell’evento segnalato. In caso di rifiuto da parte del testimone di riportare il racconto o di prestar fede alle loro credenziali, gli agenti in maniera più o meno sottile arrivavano a minacciare l’incolumità fisica del testimone o della sua famiglia.

Alcuni testimoni parlano di essere con poteri soprannaturali.
I MIB sembrerebbero avere poteri telepatici in grado si capire se il teste mente  o dice la verità.
 L'aspetto più inquietante è che i MIB sembrano di conoscere dettagli intimi della famiglia senza che vi sia una spiegazione logica di come ne sono venuti a conoscenza. 
 Altre particolarità includono il fatto che i  MIB, come dice il nome sono esclusivamente di sesso maschile, si comportano goffamente come se impersonino esseri umani.
Il loro atteggiamento non sembra essere violento.  La violenza pare non fare parte del loro bagaglio. Le minacce sono velate e mascherate.  Gran parte della minaccia associata MIB non riguarda tanto la violenza fisica ma mentale e psicologica
A volte la loro comunicazione e modo di esprimersi sono complicati e difficoltosi.

Negli USA  negli anni cinquanta numerosi testimoni di natura extraterrestre, sarebbero stati avvicinati da Uomini vestiti di nero.

Il primo esempio di cui si abbia conoscenza risale  al 21 giugno 1947 in occasione del cosiddetto incidente di Maury Island.

Quel giorno, il pescatore Harold Dahl disse di aver avvistato sei dischi volanti nei pressi di Maury Island (si tratta di una penisola di Vashon Island, in Puget Sound, vicino TacomaWashington). Sull’imbarcazione c’erano Dahl, suo figlio, altri due uomini, ed un cane. Dahl scattò qualche fotografia di tali oggetti, aggiungendo che da uno di essi erano cadute delle scorie sulla sua imbarcazione, che avevano ucciso il suo cane e ferito suo figlio.Dahl ha poi raccontato che il giorno seguente un uomo si presentò a casa sua, invitandolo a fare colazione insieme nelle vicinanze. Dahl accettò l’invito. Egli descrisse l’uomo come imponente: alto e muscoloso, con indosso un completo nero. L’uomo guidava una Buick del 1947, e Dahl immaginò che si trattasse di un agente del governo o dell’esercito.Dopo la colazione, l’uomo gli raccontò tutti i dettagli dell’avvistamento, nonostante Dahl non ne avesse fatto alcuna pubblicità. Inoltre, l’uomo diede a Dahl un avvertimento generico, che Dahl interpretò come minaccia, circa il fatto che la sua famiglia sarebbe stata messa in pericolo se Dahl avesse rivelato a qualcuno quanto aveva visto.Le affermazioni di Dahl sono state messe in discussione: egli stesso dichiarò in seguito che si era trattato di uno scherzo, ma nei sostenitori delle teorie del complotto permane il dubbio che l’abbia fatto per evitare ritorsioni nei confronti dei suoi familiari.

Albert K. Bender, il direttore di una rivista sui dischi volanti chiamata "Rassegna Spazio" iniziò ad indagare sul caso sopracitato.
Nel numero di ottobre del  1953 della sua rivista annunciava importanti risvolti sull’avvenimento. Ma fu costretto a tirarsi indietro e successivamente a cessare la pubblicazione del suo periodico.
Bender dichiarò di essere stato visitato da tre Men in Black e messo in guardia dal continuare le sue ricerche sugli UFO. Il racconto di Bender è stato poi reso celebre dal libro di Gray Barker del 1956They Knew Too Much About Flying Saucers ("sapevano troppo sui dischi volanti").

Gli ufologi hanno pareri discordanti riguardo i Men in Black alimentandone l’aspetto leggendario.
Alcuni parlano di scarse, lontane testimonianza poco attendibili: uniche documentate risalgono agli anni 50/60.  Altri, sostenitori peraltro della teoria del complotto invece, ne affermano non solo la loro esistenza, ma anche il fatto che trattasi di alieni, il cui lavoro consiste nell’eliminare ogni prova della presenza aliena sulla Terra.




fonti
http://www.ufoevidence.org/topics/meninblack.htm
http://it.wikipedia.org/wiki/Men_in_Black_(ufologia)
http://www.invasionealiena.com/misteri/articoli-misteri/549-men-in-black-mib-i-misteriosi-quomini-in-neroq.html

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