MORATTI E I SUOI DODICI ALLENATORI
In nove anni solo una Coppa UefaSono Passati 9 anni e 5 mesi da quel 18 febbraio 1995, data in cui Massimo Moratti prese il posto di Ernesto Pellegrini alla presidenza della beneamata. Da allora il massimo risultato ottenuto è stato la conquista della Coppa Uefa, mentre in campionato non è mai andato oltre il 2° posto. Su questa rubrica vi parlerò del rapporto difficile che ha avuto il Presidente con gli allenatori. Ben 12 volte la panchina nerazzurra è stata soggetta a ribaltoni, senza però trarne alcun vantaggio. Di seguito troverete, stagione per stagione, gli allenatori che si sono susseguiti e alcune vicende accadute durante i campionati trascorsi. Buona lettura. 1994/95 Ottavio Bianchi Prima partita dell’ era Moratti. Inter-Brescia 1-0, gol di Nicolino Berti. Quando “il nostro” entra in scena la squadra è malconcia, undicesima in classifica, a 18 punti dalla Juventus capolista. Il Mr. Ottavio Bianchi è pronto a dimettersi dopo il cambio di vertice, ma il Neo presidente Moratti lo invita a restare. Con il Brescia l'Inter gioca meglio del solito e supera di misura le rondinelle grazie al gol-partita di Nicola Berti. Poi, dopo due pareggi (Fiorentina-Inter 2-2 e Inter-Juventus 0-0) la squadra da metà marzo a metà aprile conquista cinque vittorie consecutive, tra cui uno splendido derby, vinto 3-1 con le reti di Seno, Jonk e Berti. L’euforia si placa la partita successiva, a Parma, perdendo 3-0 al Tardini (prima sconfitta con Moratti Presidente). La “primavera nerazzurra” induce Moratti a cambiare strategia. CoAn Bianchi non c'è molto dialogo, anche perché il tecnico è per carattere chiuso e scontroso, ma la squadra sembra con lui. Così Moratti lo conferma alla guida dell' Inter anche per la stagione successiva. L'Inter, intanto, chiude il campionato con un rocambolesco piazzamento Uefa, grazie al gol di Marco Delvecchio a San Siro contro il Padova, all'ultimo minuto dell'ultima giornata. 1995/96 Ottavio Bianchi esonerato dopo 4 partite I Nerazzurri partono con grandi ambizioni vista l’onerosa campagna acquisti fatta dal Presidente ma, in Coppa Uefa, viene eliminata al primo turno dall’umile Lugano. Anche in campionato la partenza non è delle migliori. Dopo la vittoria nella prima giornata contro il Vicenza con gol su punizione del neo acquisto Roberto Carlos, la beneamata perde a Parma 2-1, non va oltre lo 0-0 in casa con un umile Piacenza e viene sconfitta a Napoli 2-1. Quest’ultima è la partita della svolta. Si decreta l’esonero del tecnico. Il primo dell’era Moratti. 1995/96 Luis Suarez due partite, aspettando Hodgson Il 1° ottobre comincia l’avventura (a termine) di Luis Suarez che condurrà la squadra per 2 partite. Nella prima i ragazzi battono il Torino in casa per 4-0 con reti di R.Carlos, Ganz(R.), Delvecchio ed ancora Ganz, sempre su rigore. La seconda giornata non si va oltre un pareggio a Bergamo per 1-1 con reti nel finale autorete di Herrera e pareggio dell’Atalanta con Morfeo. 1995/96 Roy Hodgson fa tutta la stagione, chiude settimo Arriva Roy Hodgson, l’allenatore inglese che Moratti è riuscito a strappare alla nazionale Svizzera Acol merito di averla qualificata per gli europei d’ Inghilterra. Non si direbbe proprio una stagione esaltante, per aspettare la prima vittoria di Hodgson (Inter-Udinese 2-1), è necessario passare per 3 pareggi consecutivi, tra cui anche l’1-1 nel derby. La stagione è piena di alti e bassi, fino al periodo che va dall’11 febbraio al 10 marzo, nel quale inizia una serie di 5 vittorie consecutive conclusa con la vittoria nel derby per 1-0 con gol di Branca. Sembra che la squadra si sia finalmente sbloccata. L’illusione finisce la giornata successiva. L’Inter viene sconfitta in casa, dalla Sampdoria. Il campionato si trascina fino alla fine. Per la cronaca c’è solo da ricordare un Inter-Padova 8-2. L'Inter alla fine è settima, ed entra in Coppa Uefa solo grazie ai successi della Fiorentina in Coppa Italia e della Juventus in Champions League. 1996/97 Roy Hodgson si dimette dopo 32 partite Il mercato inizia con una nota stonata... Roberto Carlos viene ceduto al Real Madrid dietro suggerimento del tecnico. Rimane negli annali una battuta del tecnico che sostiene che Carlos non sappia difendere (e negli annali rimane anche la risposta che l’anno dopo a Madrid Capello da a questa affermazione: ”Bastava chiederglielo). Moratti non fa niente per impedirlo. La stagione in fondo non è da buttare via, con un terzo posto in campionato, alle spalle di Juventus e Lazio, e con una finale di Coppa Uefa persa ai rigori, proprio a San Siro, contro i tedeschi dello Schalke 04. Quella stessa sera però Hodgson litiga platealmente con Zanetti appena sostituito e si dimette: il suo rapporto con la squadra è in crisi da tempo. Da riAcordare in questa stagione l’esaltante vittoria nel derby di ritorno per 3-1 con gol di Djorkaeff, Zamorano e Ganz.1996/97 Luciano Castellini fa le ultime due partite Tocca a Castellini condurre la squadra fino al termine della stagione. Esordisce a San Siro in Inter-Napoli 3-2 e chiude la stagione pareggiando a Bologna 2-2. 1997/98 Gigi Simoni fa tutta la stagione, chiude secondo Nell’estate un Moratti scatenato riesce a strappare dalle mani del Barcellona Ronaldo per la cifra record, per quei tempi, di 48miliardi. Oltre al cosiddetto Fenomeno arrivano altri 12 giocatori tra cui Recoba (leggenda vuole che il figlio del Presidente l’abbia ammirato in una videocassetta). In precampionato l'Inter non esprime il bel gioco tanto desiderato dal Presidente, tanto che la panchina del tecnico appare subito rovente. All’esordio, a San Siro, Recoba “salva” Simoni dall'esonero, ribaltando con una doppietta lo svantaggio contro il Brescia. Poi, sale in cattedra Ronaldo, protagonista assoluto di una grandissima stagione. Il Brasiliano segna 34 gol tra campionato e coppe. Stagione magistrale anche per Diego Simeone, “gladiatore d'altri tempi”, e Francesco Moriero che, grazie al suo anno di grazia, conquista la Nazionale a suon di assist per Ronie e compagni. Esaltante vittoria, per tre a zero, nel derby con doppietta di Simeone e gol di Ronaldo. La stagione, però, si macchia di una grande umiliazione subita in Coppa Italia. La squadra di Simoni perde 5-0 nel derby. La delusione più grande, però, arriva in un finale di campionato pieno di veleni. AIl 26 aprile '98 in Juventus-Inter 1-0, scontro diretto per lo scudetto, l'arbitro Ceccarini non vede un macroscopico fallo da rigore di Iuliano su Ronaldo. L'Inter chiude il campionato seconda alle spalle della Juve di Lippi. L'Inter si consola vincendo la terza Coppa Uefa della sua storia, dopo una marcia trionfale. La notte del 6 maggio '98, a Parigi, Zamorano, Zanetti e Ronaldo stendono la Lazio, in finale, con un netto 3-0 e alzano al cielo la Coppa Uefa che, ad oggi, resta l'unico trofeo della presidenza Moratti. 1998/99 Gigi Simoni esonerato dopo 11 partite Non basta la recente vittoria in Coppa e l’esaltante stagione che ci ha visti protagonisti fino alla fine per convincere Moratti delle qualità di Simoni. L’estate è calda e i giornali dell’epoca “vedono” un gran numero di allenatori avvicendarsi sulla panchina dell’Inter. Proprio la vittoria in Uefa, però, non fa cambiare i piani e la stagione inizia con Simoni. La campagna acquisti porterà 10 giocatori, magari non sempre concordati con il tecnico, come Boghossian centrocampista del Parma che Simoni aveva espressamente chiesto… arriva invece Roberto Baggio, un sogno inseguito da tanto tempo ma poco utile per gli schemi del Mister. L’avvio non è dei migliori un pareggio all’ esordio in casa della neo promossa Cagliari con una doppietta del nuovo acquisto Ventola, poi tre vittorie consecutive seguite da altrettante sconfitte consecutive, in Champions League l’esordio è umiliante, il Real Madrid nella notte di Siviglia ci impartisce una lezione di calcio. Va meglio, in seguito, il cammino nella competizione più prestigiosa d’europa. IndimeAnticabile resta la sera del 28 novembre '98 quando un grande Baggio liquida, con una doppietta, il Real nel gara di ritorno a San Siro, ma la rottura è, comunque, alle porte. Baggio comincia in panchina e la decisione di Simoni non piace a Moratti. Anzi, secondo voci mai smentite, Baggio gioca la ripresa solo grazie alle pressioni del presidente nell'intervallo. Il 3-1 finale sconfessa il tecnico. Tre giorni dopo, non basta una sofferta vittoria con la Salernitana (2-1 gol vittoria di Zanetti al 94’) a San Siro a salvare Simoni, che viene esonerato. L'accusa di Moratti verso Simoni è anzitutto tecnica: la squadra non ha gioco, nonostante tutti i campioni che ha. Il Presidente trascura, però, un fatto fondamentale: l’allenatore ha fatto dell'Inter un buon gruppo. E, col suo esonero lo spogliatoio si disperde. Simoni lascia la squadra alle spalle di Fiorentina, Parma,e Roma, Juve e Milan. I punti di distacco dalla vetta sono 5. 1998/99 Mircea Lucescu quattro mesi Il successore, Mircea Lucescu, tenta disperatamente di cambiare le sorti cambiando la tattica e chiude in testa la prima fase di Champions League. I giocatori però rispondono a fatica e, a volte, male. Al suo esordio in campionato a Vicenza, Taribo West non gradisce la sostituzione e lo dimostra gettando la maglia in panchina. Anche altri suoi compagni rimpiangono Gigi Simoni. Ronaldo sta male ed è sempre più spesso fuori causa. Lucescu, visto che non riesce a far decollare la squadra in campionato, cerca di puntare tutto sulla trofeo continentale, ed in particolare sulla doppia sfida con gli inglesi del Manchester United nella primavera. DentAro o fuori. Purtroppo fuori. In quel marzo '99 infatti, i neroazzurri escono sconfitti 2-0 dall'Old Trafford, recriminando con l'arbitro tedesco Helmut Krug che annulla un gol validissimo a Diego Simeone. Il pareggio 1-1 nel ritorno a San Siro elimina l'Inter. Persa l'Europa, la squadra crolla subito in campionato: dopo una disastrosa Sampdoria-Inter 4-0, Lucescu presenta le dimissioni. 1998/99 Luciano Castellini dura 4 partiteCastellini rimpiazza Luscescu. L’esordio, a San Siro, è vittorioso, 2-0 alla Fiorentina con doppietta di Ronaldo entrambi su rigore, ma resiste solo un mese su una panchina diventata impossibile. Infatti seguono una sconfitta a Salerno, un pareggio casalingo con il Vicenza ed il 'giaguaro' smette di graffiare il 25 aprile '99. I nervi, ormai sono a fior di pelle, e la sua ultima partita è Inter-Udinese 1-3, con i nerazzurri che cedono di schianto a San Siro. 1998/99 Roy Hodgson 4 partite La squadra è allo sbando: serve qualcuno che traghetti la squadra verso la fine del campionato e verso il nuovo allenatore, Marcello Lippi, già ingaggiato per la stagione successiva. Dall'Inghilterra torna una vecchia conoscenza, Mr. Roy Hodgson, l’obiettivo è quello di finire almeno con dignità una stagione da incubo. L’Inglese esordisce in una partita da brividi, l’Inter vince a Roma per 5-4 in una partita che chiamare clamorosa è dir poco.Come capire l’atmosfera che regna in quel momento nello spogliatoio se non con una frase di Roberto Baggio (presente nel suo libro) “se non avessimo vinto quella partita saremmo finiti in serie B”. A quella vittoria sono successe 2 sconfitte consecutiAve in casa col Parma per 2-1 e a Vicenza per 3-1, l’ultima giornata ci ha visto vincere in casa contro il Bologna per 3-1. Massimo Moratti, ferito dalle critiche feroci di stampa e pubblico, prende una decisione clamorosa. Il 6 maggio '99, esattamente un anno dopo il trionfo di Parigi, si dimette. E le sue dimissioni provocano a catena quelle dei principali collaboratori, Visconti di Modrone, Mazzola, Suarez e Corso. La squadra termina il campionato all'ottavo posto, senza la qualificazione in Europa per la stagione successiva. 1999/00 Marcello Lippi tutta la stagione, chiude quarto La nuova stagione inizia con tanti buoni propositi. Moratti torna alla presidenza e inizia l’ennesima rivoluzione. Lele Oriali prende il posto di Mazzola e Marcello Lippi è il nuovo allenatore, al quale Moratti darà la famosa “carta bianca”. Il mercato ci vede ancora protagonisti con altri 10 acquisti ed il colpo dell’anno è il bomber Bobo Vieri. Ma è anche l’anno della caduta delle ultime bandiere. Bergomi e Pagliuca vengono ceduti e anche il Gladiatore Simeone ascia la squadra, usato come “pedina di scambio” nell’affare Vieri (mossa che lo stesso Lippi ammette essere sbagliata). L'Inter di Lippi però non demerita. La squadra parte alla grande con una bella vittoria inaugurale a San Siro contro il Verona (prima tripletta di Vieri), pareggio a Roma contro i giallorosssi e vince per 5-1 contro il Parma. Si respira entusiasmo a San Siro e si vede, finalmente, una squadra che impone il suo gioco. L’illusione finisce dopo il primo tempo nel derby. Finchè Ronaldo e Vieri giocano insieme la squadra esprime un calcio speAttacolare mandando “in bambola” la temutissima difesa rossonera, ma appena Ronaldo viene espulso la musica finisce e da lì iniziano i primi screzi da spogliatoio. La squadra perde Ronaldo per due volte e Vieri a più riprese. La stagione finisce, comunque, in modo dignitoso al quarto posto in campionato, mentre in Coppa Italia si arrende solo alla Lazio campione d'Italia. La vittoria nello spareggio con il Parma, 3-1 sul neutro di Verona, vale il posto in Champions League. E' l'altra magica serata di Roberto Baggio in nerazzurro, dopo quella con il Real Madrid: anche al Bentegodi, una doppietta. 2000/01 Marcello Lippi si dimette dopo la prima giornata I rapporti tra Lippi e alcuni giocatori sono evidentemente ad alta tensione. Gli esempi più clamorosi di questa situazone sono Panucci e Baggio, che Lippi non vuole più. Per Moratti è un colpo al cuore. Anche con “l’amato” Recoba il feeling sembra scarso, ma il presidente pretende un confronto fra i due, con la sua presenza, e decreta la tregua. Lippi rimane alla guida dei neroazzurri, ma senza carta bianca. Chiede una società più forte ed altri acquisti, ma Moratti non è più disposto ad accontentarlo: il forzato addio di Baggio ha definitivamente compromesso i rapporti. L'era Lippi sembra già esaurita durante il ritiro a Sarre e, dopo l'eliminazione nel preliminare di Champions League con l'Helsingborg, scorrono i titoli di coda. Il divorzio ufficiale si consuma alla prima giornata di campionato, dopo Reggina-Inter 2-1. In sala stampa. Lippi consiglia al presidente “di cacciare l'allenatore e di prendeAre a calci in culo i giocatori”. Per quanto riguarda l'allenatore, detto fatto! Per i giocatori non ci pensa minimamente. Al suo posto arriva Marco Tardelli. 2000/01 Marco Tardelli finisce la stagione al quinto posto Esordio con vittoria per il nuovo allenatore Marco Tardelli. I “suoi” ragazzi battono in casa il Napoli con un netto 3-1 che ci fa ben sperare. La situazione, però, dopo qualche giornata sfugge di mano al giovane tecnico, anche lui con i nervi tesi tanto che per sua stessa ammissione a Firenze, durante l’intervallo, con un pugno spacca una panchina dello spogliatoi. La stagione non rimane nella memoria per il suo gesto, ma per ben tre altri motivi. Uno è il famoso scandalo dei festini a luci rosse con le donnine di internet. Il secondo purtroppo i nostri odiati cugini ce lo ricorderanno per sempre. L’umiliante derby perso per sei a zero. Il terzo è un’altra sconfitta pesante, subita in Coppa Italia, dal Parma con altri 6 gol al passivo. La stagione tutto sommato finisce con il quinto posto, pur sempre davanti al Milan. 2001/02 Hector Cuper finisce il campionato terzo L’ estate del 2001 porta a Milano il “Generale” Cuper con l’etichetta di perdente di lusso. Nel suo ruolino di marcia si possono contare le tre finali europee consecutive, tutte perse. Il suo arrivo porta, però, un’ondata di entusiasmo. Il paragone con il tecnico argentino più famoso (H. Herrera) è inevitabile. Ci sono tutti i presupposti per pensare che finalmente sia l’anno buono. Intorno alla squadra c’è ottimismo. Insomma queAlla che ci aspetta sarà una stagione da protagonisti. In effetti la stagione parte subito bene. All’esordio a San Siro l’Inter batte il Perugia di Cosmi per 4-1, grazie alle doppiette di Kallon e Vieri, da lì seguono un pareggio a Parma e poi 4 vittorie consecutive e un altro pareggio ad Udine prima di incappare nella prima sconfitta della stagione proprio con gli “odiati” cugini, da quel punto in poi, la svolta psicologica. Il “Generale” prende in mano la squadra e la trascina in vetta. Inizia una cavalcata vincente che ci vede finalmente battere il Milan, il 3 marzo, con un gol di ginocchio di Vieri. A me, romantico di natura, piace immaginare che quella ginocchiata a 13 minuti dalla fine l’abbia data Peppino Prisco scomparso durante questa stagione esattamente il 12 dicembre 2001. Ma questa è un’altra storia e ne parleremo un’altra volta… Torniamo a Cuper. La stagione, dicevamo, è esaltante sia in coppa dove siamo arrivati ad un passo dalla finale, (indimenticabile la vittoria a Valencia per 1-0), sia in campionato, tanto che il 24 marzo, a San Siro, nello scontro diretto contro la Roma, l’Inter fa la partita migliore della stagione. Battiamo i giallorossi per 3-1 con una doppietta di Recoba ed un gol di Vieri. A 7 giornate dalla fine sembra ormai fatta. Tutti inneggiano all’Inter campione. All’ultima giornata, si va a Roma con un punto di vantaggio sulla Juventus e due sulla Roma. Tutto sembra già scritto, ma succede qualcosa, in quello stadio, quel giorno, che fa svanire l’illusione. Torniamo a casa terzi in classifica, lasciando lo scudetto alla Juventus, andando a fare il preliminare proprio come il Milan distaccato di 14 A punti. 2002/03 Hector Cuper finisce il campionato secondo Durante l’estate ci sono i mondiali, sarà il Brasile a vincerli, sì proprio il brasile del “nostro amato” Ronaldo. Dopo la vittoria inizierà un periodo intensissimo di calciomercato che si concretizzerà l’ultimo giorno di calcio mercato con la cessione di Ronaldo al Real Madrid. La scelta era quella di cedere Ronaldo o Cuper, visto che i rapporti tra i due erano ormai diventati pessimi. Moratti opta per la prima decisione, ma fra i due qualcosa inizia a rompersi. Alla squadra servono giusto due o tre acquisti mirati. Il tecnico chiede un difensore alto, “alla Nesta” tanto che in un’intervista rilasciata proprio dall’allenatore aveva detto “o Nesta o nessuno”, il giorno dopo arriva Cannavaro. Sembra di rivivere la stagione di Lippi, ma per fortuna non è così. Riusciamo a qualificarci per la Champions eliminando, lo Sporting Lisbona. Anche quest’anno, quindi, ci sono i presupposti per essere protagonisti e così è. La squadra parte bene, sia in campionato, sia in Champions. Da ricordare la bella vittoria in Olanda in casa dell’Ajax. Le prime polemiche, però, arrivano, inevitabilmente, quando si parla di Milan. In settimana i giocatori argentini hanno giocato con la nazionale e tornano a Milano ventiquattr’ore prima della partita. Il tecnico decide di non schierarli. La sconfitta è inevitabile. Nonostante questo l’Inter continua a rimanere tra le prime e a vincere in Europa. La squadra anche se non esprime un gioco esaltante dimostra di aver carattere, eliminando ancora il Valencia, nei Aquarti di finale. La semifinale di Champions è qualcosa che difficilmente si potrà ripetere, il Derby d’ Europa. Comunque vada a finire Milano ha una squadra in finale. E’ una vetrina importante. Le due Milanesi abdicano il campionato, lasciando, così, via libera alla Juventus per concentrarsi sulla supersfida europea. Tutti, purtroppo, sanno come è finita. Siamo arrivato ad un passo dalla finale e secondi in campionato. 2003/04 Hector Cuper esonerato dopo 6 partiteHector Cuper viene confermato sulla panchina dell’Inter, smentendo tutte le voci che portavano a Mancini come suo possibile sostituto. Dopo due stagioni che ci hanno visto lottare fino alla fine, finalmente, potrebbe essere la stagione del riscatto. I propositi sono buoni, come ogni anno, ma per colpa di numerosi infortuni il tecnico non riesce mai a schierare la sua formazione ideale. La squadra soffre, ma riesce a battere il Modena a S. Siro e a vincere di misura in casa della neopromossa Siena. Moratti inizia a storcere il naso sulla decisione presa in estate, ma la stupenda vittoria di Champions League in casa dell’Arsenal per 3-0 paca gli animi del presidente. Finalmente Cuper ha potuto schierare la sua squadra ideale ed il risultato si è visto. Vittoria e bel gioco. In campionato, purtroppo, non si riesce a decollare e i neroazzurri incappano in due pareggi consecutivi, seguiti dalla brutta figura nel derby perso 3-1. Moratti, dopo la sconfitta, dà l’ultimatum al tecnico. Durante la partita successiva si rischia di perdere a Brescia, Vieri pareggia su rigore al 41° e tutti pensano che la panchina di Cuper sia salvAa, ma non è così. In serata arriva l’annuncio dell’esonero, via Cuper arriva Zaccheroni. 2003/04 Alberto Zaccheroni, finisce il campionato quarto Zaccheroni arriva e trova un ambiente frastornato dal cambio di allenatore, ma alla prima partita riesce a pareggiare 0-0 contro la Roma di Capello, Totti e Cassano. Da questo momento inizia una serie di 6 vittorie consecutive, che ci riportano in zona scudetto. Spicca l’esaltante vittoria per 3-1 in casa della Juventus. L’Inter sembra rinata, sia come gioco che come carattere. Purtroppo l’illusione dura poco. Incappiamo in una serie negativa che va dal 10 dicembre al 21 marzo, compresa l’uscita dalla Champions e “la retrocessione” in Coppa Uefa. Quando l’incubo sembra finito, esattamente il 21 febbraio, ci aspetta un’altra, amara sorpresa. Alla fine del primo tempo nel derby siamo in vantaggio per 2-0. Stupore e incredulità sono i sentimenti che si percepiscono. La partita finisce poi 3-2 per loro. Appunto. Dal 21 marzo al 18 aprile inanelliamo una serie di 5 vittorie consecutive, fra le quali riusciamo Inter-Juve 3-2 a San Siro. In Coppa Uefa veniamo eliminati nei quarti dal Marsiglia perdendo entrambe le gare per 1-0. In Coppa Italia veniamo eliminati in semifinale dalla Juventus ai calci di rigore. Il campionato continua senza grandi fiammate fino alla fine riuscendo a conquistare l’ultimo posto utile per l’accesso alla Champions League ai danni del Parma battuta a San Siro alla penultima giornata. Stagione 2004/05Inizia l’estate e la prima notizia è l’esonero di Zaccheroni e l’arrivo,A ormai dato quasi per certo, di Mancini… Arrivederci alla prossima puntata con la speranza di scrivere una vittoria tanto inseguita anche da noi.
In nove anni solo una Coppa UefaSono Passati 9 anni e 5 mesi da quel 18 febbraio 1995, data in cui Massimo Moratti prese il posto di Ernesto Pellegrini alla presidenza della beneamata. Da allora il massimo risultato ottenuto è stato la conquista della Coppa Uefa, mentre in campionato non è mai andato oltre il 2° posto. Su questa rubrica vi parlerò del rapporto difficile che ha avuto il Presidente con gli allenatori. Ben 12 volte la panchina nerazzurra è stata soggetta a ribaltoni, senza però trarne alcun vantaggio. Di seguito troverete, stagione per stagione, gli allenatori che si sono susseguiti e alcune vicende accadute durante i campionati trascorsi. Buona lettura. 1994/95 Ottavio Bianchi Prima partita dell’ era Moratti. Inter-Brescia 1-0, gol di Nicolino Berti. Quando “il nostro” entra in scena la squadra è malconcia, undicesima in classifica, a 18 punti dalla Juventus capolista. Il Mr. Ottavio Bianchi è pronto a dimettersi dopo il cambio di vertice, ma il Neo presidente Moratti lo invita a restare. Con il Brescia l'Inter gioca meglio del solito e supera di misura le rondinelle grazie al gol-partita di Nicola Berti. Poi, dopo due pareggi (Fiorentina-Inter 2-2 e Inter-Juventus 0-0) la squadra da metà marzo a metà aprile conquista cinque vittorie consecutive, tra cui uno splendido derby, vinto 3-1 con le reti di Seno, Jonk e Berti. L’euforia si placa la partita successiva, a Parma, perdendo 3-0 al Tardini (prima sconfitta con Moratti Presidente). La “primavera nerazzurra” induce Moratti a cambiare strategia. CoAn Bianchi non c'è molto dialogo, anche perché il tecnico è per carattere chiuso e scontroso, ma la squadra sembra con lui. Così Moratti lo conferma alla guida dell' Inter anche per la stagione successiva. L'Inter, intanto, chiude il campionato con un rocambolesco piazzamento Uefa, grazie al gol di Marco Delvecchio a San Siro contro il Padova, all'ultimo minuto dell'ultima giornata. 1995/96 Ottavio Bianchi esonerato dopo 4 partite I Nerazzurri partono con grandi ambizioni vista l’onerosa campagna acquisti fatta dal Presidente ma, in Coppa Uefa, viene eliminata al primo turno dall’umile Lugano. Anche in campionato la partenza non è delle migliori. Dopo la vittoria nella prima giornata contro il Vicenza con gol su punizione del neo acquisto Roberto Carlos, la beneamata perde a Parma 2-1, non va oltre lo 0-0 in casa con un umile Piacenza e viene sconfitta a Napoli 2-1. Quest’ultima è la partita della svolta. Si decreta l’esonero del tecnico. Il primo dell’era Moratti. 1995/96 Luis Suarez due partite, aspettando Hodgson Il 1° ottobre comincia l’avventura (a termine) di Luis Suarez che condurrà la squadra per 2 partite. Nella prima i ragazzi battono il Torino in casa per 4-0 con reti di R.Carlos, Ganz(R.), Delvecchio ed ancora Ganz, sempre su rigore. La seconda giornata non si va oltre un pareggio a Bergamo per 1-1 con reti nel finale autorete di Herrera e pareggio dell’Atalanta con Morfeo. 1995/96 Roy Hodgson fa tutta la stagione, chiude settimo Arriva Roy Hodgson, l’allenatore inglese che Moratti è riuscito a strappare alla nazionale Svizzera Acol merito di averla qualificata per gli europei d’ Inghilterra. Non si direbbe proprio una stagione esaltante, per aspettare la prima vittoria di Hodgson (Inter-Udinese 2-1), è necessario passare per 3 pareggi consecutivi, tra cui anche l’1-1 nel derby. La stagione è piena di alti e bassi, fino al periodo che va dall’11 febbraio al 10 marzo, nel quale inizia una serie di 5 vittorie consecutive conclusa con la vittoria nel derby per 1-0 con gol di Branca. Sembra che la squadra si sia finalmente sbloccata. L’illusione finisce la giornata successiva. L’Inter viene sconfitta in casa, dalla Sampdoria. Il campionato si trascina fino alla fine. Per la cronaca c’è solo da ricordare un Inter-Padova 8-2. L'Inter alla fine è settima, ed entra in Coppa Uefa solo grazie ai successi della Fiorentina in Coppa Italia e della Juventus in Champions League. 1996/97 Roy Hodgson si dimette dopo 32 partite Il mercato inizia con una nota stonata... Roberto Carlos viene ceduto al Real Madrid dietro suggerimento del tecnico. Rimane negli annali una battuta del tecnico che sostiene che Carlos non sappia difendere (e negli annali rimane anche la risposta che l’anno dopo a Madrid Capello da a questa affermazione: ”Bastava chiederglielo). Moratti non fa niente per impedirlo. La stagione in fondo non è da buttare via, con un terzo posto in campionato, alle spalle di Juventus e Lazio, e con una finale di Coppa Uefa persa ai rigori, proprio a San Siro, contro i tedeschi dello Schalke 04. Quella stessa sera però Hodgson litiga platealmente con Zanetti appena sostituito e si dimette: il suo rapporto con la squadra è in crisi da tempo. Da riAcordare in questa stagione l’esaltante vittoria nel derby di ritorno per 3-1 con gol di Djorkaeff, Zamorano e Ganz.1996/97 Luciano Castellini fa le ultime due partite Tocca a Castellini condurre la squadra fino al termine della stagione. Esordisce a San Siro in Inter-Napoli 3-2 e chiude la stagione pareggiando a Bologna 2-2. 1997/98 Gigi Simoni fa tutta la stagione, chiude secondo Nell’estate un Moratti scatenato riesce a strappare dalle mani del Barcellona Ronaldo per la cifra record, per quei tempi, di 48miliardi. Oltre al cosiddetto Fenomeno arrivano altri 12 giocatori tra cui Recoba (leggenda vuole che il figlio del Presidente l’abbia ammirato in una videocassetta). In precampionato l'Inter non esprime il bel gioco tanto desiderato dal Presidente, tanto che la panchina del tecnico appare subito rovente. All’esordio, a San Siro, Recoba “salva” Simoni dall'esonero, ribaltando con una doppietta lo svantaggio contro il Brescia. Poi, sale in cattedra Ronaldo, protagonista assoluto di una grandissima stagione. Il Brasiliano segna 34 gol tra campionato e coppe. Stagione magistrale anche per Diego Simeone, “gladiatore d'altri tempi”, e Francesco Moriero che, grazie al suo anno di grazia, conquista la Nazionale a suon di assist per Ronie e compagni. Esaltante vittoria, per tre a zero, nel derby con doppietta di Simeone e gol di Ronaldo. La stagione, però, si macchia di una grande umiliazione subita in Coppa Italia. La squadra di Simoni perde 5-0 nel derby. La delusione più grande, però, arriva in un finale di campionato pieno di veleni. AIl 26 aprile '98 in Juventus-Inter 1-0, scontro diretto per lo scudetto, l'arbitro Ceccarini non vede un macroscopico fallo da rigore di Iuliano su Ronaldo. L'Inter chiude il campionato seconda alle spalle della Juve di Lippi. L'Inter si consola vincendo la terza Coppa Uefa della sua storia, dopo una marcia trionfale. La notte del 6 maggio '98, a Parigi, Zamorano, Zanetti e Ronaldo stendono la Lazio, in finale, con un netto 3-0 e alzano al cielo la Coppa Uefa che, ad oggi, resta l'unico trofeo della presidenza Moratti. 1998/99 Gigi Simoni esonerato dopo 11 partite Non basta la recente vittoria in Coppa e l’esaltante stagione che ci ha visti protagonisti fino alla fine per convincere Moratti delle qualità di Simoni. L’estate è calda e i giornali dell’epoca “vedono” un gran numero di allenatori avvicendarsi sulla panchina dell’Inter. Proprio la vittoria in Uefa, però, non fa cambiare i piani e la stagione inizia con Simoni. La campagna acquisti porterà 10 giocatori, magari non sempre concordati con il tecnico, come Boghossian centrocampista del Parma che Simoni aveva espressamente chiesto… arriva invece Roberto Baggio, un sogno inseguito da tanto tempo ma poco utile per gli schemi del Mister. L’avvio non è dei migliori un pareggio all’ esordio in casa della neo promossa Cagliari con una doppietta del nuovo acquisto Ventola, poi tre vittorie consecutive seguite da altrettante sconfitte consecutive, in Champions League l’esordio è umiliante, il Real Madrid nella notte di Siviglia ci impartisce una lezione di calcio. Va meglio, in seguito, il cammino nella competizione più prestigiosa d’europa. IndimeAnticabile resta la sera del 28 novembre '98 quando un grande Baggio liquida, con una doppietta, il Real nel gara di ritorno a San Siro, ma la rottura è, comunque, alle porte. Baggio comincia in panchina e la decisione di Simoni non piace a Moratti. Anzi, secondo voci mai smentite, Baggio gioca la ripresa solo grazie alle pressioni del presidente nell'intervallo. Il 3-1 finale sconfessa il tecnico. Tre giorni dopo, non basta una sofferta vittoria con la Salernitana (2-1 gol vittoria di Zanetti al 94’) a San Siro a salvare Simoni, che viene esonerato. L'accusa di Moratti verso Simoni è anzitutto tecnica: la squadra non ha gioco, nonostante tutti i campioni che ha. Il Presidente trascura, però, un fatto fondamentale: l’allenatore ha fatto dell'Inter un buon gruppo. E, col suo esonero lo spogliatoio si disperde. Simoni lascia la squadra alle spalle di Fiorentina, Parma,e Roma, Juve e Milan. I punti di distacco dalla vetta sono 5. 1998/99 Mircea Lucescu quattro mesi Il successore, Mircea Lucescu, tenta disperatamente di cambiare le sorti cambiando la tattica e chiude in testa la prima fase di Champions League. I giocatori però rispondono a fatica e, a volte, male. Al suo esordio in campionato a Vicenza, Taribo West non gradisce la sostituzione e lo dimostra gettando la maglia in panchina. Anche altri suoi compagni rimpiangono Gigi Simoni. Ronaldo sta male ed è sempre più spesso fuori causa. Lucescu, visto che non riesce a far decollare la squadra in campionato, cerca di puntare tutto sulla trofeo continentale, ed in particolare sulla doppia sfida con gli inglesi del Manchester United nella primavera. DentAro o fuori. Purtroppo fuori. In quel marzo '99 infatti, i neroazzurri escono sconfitti 2-0 dall'Old Trafford, recriminando con l'arbitro tedesco Helmut Krug che annulla un gol validissimo a Diego Simeone. Il pareggio 1-1 nel ritorno a San Siro elimina l'Inter. Persa l'Europa, la squadra crolla subito in campionato: dopo una disastrosa Sampdoria-Inter 4-0, Lucescu presenta le dimissioni. 1998/99 Luciano Castellini dura 4 partiteCastellini rimpiazza Luscescu. L’esordio, a San Siro, è vittorioso, 2-0 alla Fiorentina con doppietta di Ronaldo entrambi su rigore, ma resiste solo un mese su una panchina diventata impossibile. Infatti seguono una sconfitta a Salerno, un pareggio casalingo con il Vicenza ed il 'giaguaro' smette di graffiare il 25 aprile '99. I nervi, ormai sono a fior di pelle, e la sua ultima partita è Inter-Udinese 1-3, con i nerazzurri che cedono di schianto a San Siro. 1998/99 Roy Hodgson 4 partite La squadra è allo sbando: serve qualcuno che traghetti la squadra verso la fine del campionato e verso il nuovo allenatore, Marcello Lippi, già ingaggiato per la stagione successiva. Dall'Inghilterra torna una vecchia conoscenza, Mr. Roy Hodgson, l’obiettivo è quello di finire almeno con dignità una stagione da incubo. L’Inglese esordisce in una partita da brividi, l’Inter vince a Roma per 5-4 in una partita che chiamare clamorosa è dir poco.Come capire l’atmosfera che regna in quel momento nello spogliatoio se non con una frase di Roberto Baggio (presente nel suo libro) “se non avessimo vinto quella partita saremmo finiti in serie B”. A quella vittoria sono successe 2 sconfitte consecutiAve in casa col Parma per 2-1 e a Vicenza per 3-1, l’ultima giornata ci ha visto vincere in casa contro il Bologna per 3-1. Massimo Moratti, ferito dalle critiche feroci di stampa e pubblico, prende una decisione clamorosa. Il 6 maggio '99, esattamente un anno dopo il trionfo di Parigi, si dimette. E le sue dimissioni provocano a catena quelle dei principali collaboratori, Visconti di Modrone, Mazzola, Suarez e Corso. La squadra termina il campionato all'ottavo posto, senza la qualificazione in Europa per la stagione successiva. 1999/00 Marcello Lippi tutta la stagione, chiude quarto La nuova stagione inizia con tanti buoni propositi. Moratti torna alla presidenza e inizia l’ennesima rivoluzione. Lele Oriali prende il posto di Mazzola e Marcello Lippi è il nuovo allenatore, al quale Moratti darà la famosa “carta bianca”. Il mercato ci vede ancora protagonisti con altri 10 acquisti ed il colpo dell’anno è il bomber Bobo Vieri. Ma è anche l’anno della caduta delle ultime bandiere. Bergomi e Pagliuca vengono ceduti e anche il Gladiatore Simeone ascia la squadra, usato come “pedina di scambio” nell’affare Vieri (mossa che lo stesso Lippi ammette essere sbagliata). L'Inter di Lippi però non demerita. La squadra parte alla grande con una bella vittoria inaugurale a San Siro contro il Verona (prima tripletta di Vieri), pareggio a Roma contro i giallorosssi e vince per 5-1 contro il Parma. Si respira entusiasmo a San Siro e si vede, finalmente, una squadra che impone il suo gioco. L’illusione finisce dopo il primo tempo nel derby. Finchè Ronaldo e Vieri giocano insieme la squadra esprime un calcio speAttacolare mandando “in bambola” la temutissima difesa rossonera, ma appena Ronaldo viene espulso la musica finisce e da lì iniziano i primi screzi da spogliatoio. La squadra perde Ronaldo per due volte e Vieri a più riprese. La stagione finisce, comunque, in modo dignitoso al quarto posto in campionato, mentre in Coppa Italia si arrende solo alla Lazio campione d'Italia. La vittoria nello spareggio con il Parma, 3-1 sul neutro di Verona, vale il posto in Champions League. E' l'altra magica serata di Roberto Baggio in nerazzurro, dopo quella con il Real Madrid: anche al Bentegodi, una doppietta. 2000/01 Marcello Lippi si dimette dopo la prima giornata I rapporti tra Lippi e alcuni giocatori sono evidentemente ad alta tensione. Gli esempi più clamorosi di questa situazone sono Panucci e Baggio, che Lippi non vuole più. Per Moratti è un colpo al cuore. Anche con “l’amato” Recoba il feeling sembra scarso, ma il presidente pretende un confronto fra i due, con la sua presenza, e decreta la tregua. Lippi rimane alla guida dei neroazzurri, ma senza carta bianca. Chiede una società più forte ed altri acquisti, ma Moratti non è più disposto ad accontentarlo: il forzato addio di Baggio ha definitivamente compromesso i rapporti. L'era Lippi sembra già esaurita durante il ritiro a Sarre e, dopo l'eliminazione nel preliminare di Champions League con l'Helsingborg, scorrono i titoli di coda. Il divorzio ufficiale si consuma alla prima giornata di campionato, dopo Reggina-Inter 2-1. In sala stampa. Lippi consiglia al presidente “di cacciare l'allenatore e di prendeAre a calci in culo i giocatori”. Per quanto riguarda l'allenatore, detto fatto! Per i giocatori non ci pensa minimamente. Al suo posto arriva Marco Tardelli. 2000/01 Marco Tardelli finisce la stagione al quinto posto Esordio con vittoria per il nuovo allenatore Marco Tardelli. I “suoi” ragazzi battono in casa il Napoli con un netto 3-1 che ci fa ben sperare. La situazione, però, dopo qualche giornata sfugge di mano al giovane tecnico, anche lui con i nervi tesi tanto che per sua stessa ammissione a Firenze, durante l’intervallo, con un pugno spacca una panchina dello spogliatoi. La stagione non rimane nella memoria per il suo gesto, ma per ben tre altri motivi. Uno è il famoso scandalo dei festini a luci rosse con le donnine di internet. Il secondo purtroppo i nostri odiati cugini ce lo ricorderanno per sempre. L’umiliante derby perso per sei a zero. Il terzo è un’altra sconfitta pesante, subita in Coppa Italia, dal Parma con altri 6 gol al passivo. La stagione tutto sommato finisce con il quinto posto, pur sempre davanti al Milan. 2001/02 Hector Cuper finisce il campionato terzo L’ estate del 2001 porta a Milano il “Generale” Cuper con l’etichetta di perdente di lusso. Nel suo ruolino di marcia si possono contare le tre finali europee consecutive, tutte perse. Il suo arrivo porta, però, un’ondata di entusiasmo. Il paragone con il tecnico argentino più famoso (H. Herrera) è inevitabile. Ci sono tutti i presupposti per pensare che finalmente sia l’anno buono. Intorno alla squadra c’è ottimismo. Insomma queAlla che ci aspetta sarà una stagione da protagonisti. In effetti la stagione parte subito bene. All’esordio a San Siro l’Inter batte il Perugia di Cosmi per 4-1, grazie alle doppiette di Kallon e Vieri, da lì seguono un pareggio a Parma e poi 4 vittorie consecutive e un altro pareggio ad Udine prima di incappare nella prima sconfitta della stagione proprio con gli “odiati” cugini, da quel punto in poi, la svolta psicologica. Il “Generale” prende in mano la squadra e la trascina in vetta. Inizia una cavalcata vincente che ci vede finalmente battere il Milan, il 3 marzo, con un gol di ginocchio di Vieri. A me, romantico di natura, piace immaginare che quella ginocchiata a 13 minuti dalla fine l’abbia data Peppino Prisco scomparso durante questa stagione esattamente il 12 dicembre 2001. Ma questa è un’altra storia e ne parleremo un’altra volta… Torniamo a Cuper. La stagione, dicevamo, è esaltante sia in coppa dove siamo arrivati ad un passo dalla finale, (indimenticabile la vittoria a Valencia per 1-0), sia in campionato, tanto che il 24 marzo, a San Siro, nello scontro diretto contro la Roma, l’Inter fa la partita migliore della stagione. Battiamo i giallorossi per 3-1 con una doppietta di Recoba ed un gol di Vieri. A 7 giornate dalla fine sembra ormai fatta. Tutti inneggiano all’Inter campione. All’ultima giornata, si va a Roma con un punto di vantaggio sulla Juventus e due sulla Roma. Tutto sembra già scritto, ma succede qualcosa, in quello stadio, quel giorno, che fa svanire l’illusione. Torniamo a casa terzi in classifica, lasciando lo scudetto alla Juventus, andando a fare il preliminare proprio come il Milan distaccato di 14 A punti. 2002/03 Hector Cuper finisce il campionato secondo Durante l’estate ci sono i mondiali, sarà il Brasile a vincerli, sì proprio il brasile del “nostro amato” Ronaldo. Dopo la vittoria inizierà un periodo intensissimo di calciomercato che si concretizzerà l’ultimo giorno di calcio mercato con la cessione di Ronaldo al Real Madrid. La scelta era quella di cedere Ronaldo o Cuper, visto che i rapporti tra i due erano ormai diventati pessimi. Moratti opta per la prima decisione, ma fra i due qualcosa inizia a rompersi. Alla squadra servono giusto due o tre acquisti mirati. Il tecnico chiede un difensore alto, “alla Nesta” tanto che in un’intervista rilasciata proprio dall’allenatore aveva detto “o Nesta o nessuno”, il giorno dopo arriva Cannavaro. Sembra di rivivere la stagione di Lippi, ma per fortuna non è così. Riusciamo a qualificarci per la Champions eliminando, lo Sporting Lisbona. Anche quest’anno, quindi, ci sono i presupposti per essere protagonisti e così è. La squadra parte bene, sia in campionato, sia in Champions. Da ricordare la bella vittoria in Olanda in casa dell’Ajax. Le prime polemiche, però, arrivano, inevitabilmente, quando si parla di Milan. In settimana i giocatori argentini hanno giocato con la nazionale e tornano a Milano ventiquattr’ore prima della partita. Il tecnico decide di non schierarli. La sconfitta è inevitabile. Nonostante questo l’Inter continua a rimanere tra le prime e a vincere in Europa. La squadra anche se non esprime un gioco esaltante dimostra di aver carattere, eliminando ancora il Valencia, nei Aquarti di finale. La semifinale di Champions è qualcosa che difficilmente si potrà ripetere, il Derby d’ Europa. Comunque vada a finire Milano ha una squadra in finale. E’ una vetrina importante. Le due Milanesi abdicano il campionato, lasciando, così, via libera alla Juventus per concentrarsi sulla supersfida europea. Tutti, purtroppo, sanno come è finita. Siamo arrivato ad un passo dalla finale e secondi in campionato. 2003/04 Hector Cuper esonerato dopo 6 partiteHector Cuper viene confermato sulla panchina dell’Inter, smentendo tutte le voci che portavano a Mancini come suo possibile sostituto. Dopo due stagioni che ci hanno visto lottare fino alla fine, finalmente, potrebbe essere la stagione del riscatto. I propositi sono buoni, come ogni anno, ma per colpa di numerosi infortuni il tecnico non riesce mai a schierare la sua formazione ideale. La squadra soffre, ma riesce a battere il Modena a S. Siro e a vincere di misura in casa della neopromossa Siena. Moratti inizia a storcere il naso sulla decisione presa in estate, ma la stupenda vittoria di Champions League in casa dell’Arsenal per 3-0 paca gli animi del presidente. Finalmente Cuper ha potuto schierare la sua squadra ideale ed il risultato si è visto. Vittoria e bel gioco. In campionato, purtroppo, non si riesce a decollare e i neroazzurri incappano in due pareggi consecutivi, seguiti dalla brutta figura nel derby perso 3-1. Moratti, dopo la sconfitta, dà l’ultimatum al tecnico. Durante la partita successiva si rischia di perdere a Brescia, Vieri pareggia su rigore al 41° e tutti pensano che la panchina di Cuper sia salvAa, ma non è così. In serata arriva l’annuncio dell’esonero, via Cuper arriva Zaccheroni. 2003/04 Alberto Zaccheroni, finisce il campionato quarto Zaccheroni arriva e trova un ambiente frastornato dal cambio di allenatore, ma alla prima partita riesce a pareggiare 0-0 contro la Roma di Capello, Totti e Cassano. Da questo momento inizia una serie di 6 vittorie consecutive, che ci riportano in zona scudetto. Spicca l’esaltante vittoria per 3-1 in casa della Juventus. L’Inter sembra rinata, sia come gioco che come carattere. Purtroppo l’illusione dura poco. Incappiamo in una serie negativa che va dal 10 dicembre al 21 marzo, compresa l’uscita dalla Champions e “la retrocessione” in Coppa Uefa. Quando l’incubo sembra finito, esattamente il 21 febbraio, ci aspetta un’altra, amara sorpresa. Alla fine del primo tempo nel derby siamo in vantaggio per 2-0. Stupore e incredulità sono i sentimenti che si percepiscono. La partita finisce poi 3-2 per loro. Appunto. Dal 21 marzo al 18 aprile inanelliamo una serie di 5 vittorie consecutive, fra le quali riusciamo Inter-Juve 3-2 a San Siro. In Coppa Uefa veniamo eliminati nei quarti dal Marsiglia perdendo entrambe le gare per 1-0. In Coppa Italia veniamo eliminati in semifinale dalla Juventus ai calci di rigore. Il campionato continua senza grandi fiammate fino alla fine riuscendo a conquistare l’ultimo posto utile per l’accesso alla Champions League ai danni del Parma battuta a San Siro alla penultima giornata. Stagione 2004/05Inizia l’estate e la prima notizia è l’esonero di Zaccheroni e l’arrivo,A ormai dato quasi per certo, di Mancini… Arrivederci alla prossima puntata con la speranza di scrivere una vittoria tanto inseguita anche da noi.
5 commenti:
MI SCUSO PER LA LUNGHEZZA DEL POST MA NON E' FARINA DEL MIO SACCO MA UN ARTICOLO RIPORTATO INTEGRALMENTE DAL SITO NERAZZURRO DISASTRO MORATTI.
p.s. LA LUNGHEZZA è PARI ALL'INCOMPETENZA DEL PRESIDENTE MORATTI
appello a chi lo legge..gentilemte poi mi fa un sunto..pero nn c'e tempo con calma ...dopo i 53 magari mi raconta che c'e scritto..
NIENTE IN SINTESI PARLA DI QUANTO FOSSE INCOMPETENTE IL PRESIDENTE MORATTI IL TUTTO SCRITTO DAS TIFOSI NERAZZURRI.........
A DIFFERENZA TUA IO, CARO FENOMENO , PRIMA DI APRIRE BOCCA, STUDIO, MI DOCUMENTO, ESERCITO LE MIE FACOLTà MENTALI, ANALIZZO I FATTI E VISTO CHE TU NON HAI PAZIENZA E FORSE NEANCHE LA VOGLIA DI LEGGERE E' MEGLIO TACERE FINO ED OLTRE I 53 ANNI
me lo fai sunto???
Leggetelo tutto....è meglio di un libro comico!!!!!! Che ridere!! Ahhahhahha!!
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